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Corriere-"Noi, precari a vita". La rivolta dei ricercatori
centro della protesta i duemila assistenti che rischiano l'incarico. Corteo e presidio davanti alla Statale "Noi, precari a vita". La rivolta dei ricercatori Sciopero nelle università contro ...
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centro della protesta i duemila assistenti che rischiano l'incarico. Corteo e presidio davanti alla Statale
"Noi, precari a vita". La rivolta dei ricercatori
Sciopero nelle università contro la riforma. I rettori: ignorati i nostri consigli
Torneranno a manifestare davanti al rettorato della Statale. Docenti, ricercatori, studenti, professori a contratto, personale tecnico degli atenei milanesi si daranno appuntamento questa mattina a mezzogiorno per dire no alla riforma della docenza universitaria. Hanno organizzato un presidio: arriveranno dall'Università degli studi, dalla Bicocca, dal Politecnico. Diranno no a un testo di legge definito "zoppo" che il governo presenterà oggi al Senato "ignorando - dice Michele Zucali, ricercatore del dipartimento di Scienze della Terra alla Statale - il lavoro svolto dalle commissioni parlamentari": 700 emendamenti che oggi non compariranno alla discussione.
"Al loro posto - spiega il rettore della Statale, Enrico Decleva (da sempre critico nei confronti della riforma e della trasformazione del ricercatore in una figura con contratto a termine di tre anni, rinnovabile una sola volta) - il governo presenterà un maxiemendamento che nessuno ha visto. È sconcertante: hanno tempo fino al 30 settembre per votare in Senato, solo tre giorni. Il modo in cui si sta affrontando questo passaggio lascia del tutto interdetti".
Sono oltre duemila i ricercatori milanesi (tengono il 15-20 per cento dei corsi negli atenei cittadini) che annunciano battaglia. "È una riforma confusa e contraddittoria - dicono - che vuole essere licenziata rapidamente: viene abolita la figura del ricercatore e aumentano le forme di lavoro precario. Oltretutto le risorse per riorganizzare la docenza universitaria sono esplicitamente negate".
È d'accordo Marcello Fontanesi, rettore della Bicocca: "Non mi pare che questo disegno di legge sia così essenziale da dovere avere una procedura d'urgenza. Tra l'altro non conosciamo nemmeno il testo del maxiemendamento. E il cambiamento non è così significativo da giustificare tempi ridotti".
Un rischio c'è, però. "Che i ricercatori - continua il rettore Fontanesi - organizzino un seria contestazione con gravi conseguenze sulla didattica".
Giulio Ballio, rettore del Politecnico, si dice "disorientato": "La Crui (la conferenza dei rettori) aveva preso una posizione diversa. Siamo stati tutti colti di sorpresa".
Prime lezioni con protesta, dunque. Oltre ai ricercatori, questa mattina in Statale, ci saranno i ragazzi del collettivo "Unisurfer". "Siamo studenti universitari precari nello studio, nel lavoro, nel mantenersi per vivere e studiare a Milano, la città più cara d'Europa". I giovani unisurfer distribuiranno nelle facoltà di Filosofia, Storia, e Lettere cd masterizzati (che contengono testi universitari: un volume di storia contemporanea e uno di linguistica) e libri senza diritti d'autore. "Vogliamo liberare i saperi".
Annachiara Sacchi