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Corriere: Piano del governo: 177 milioni alla ricerca Il gelo di Mussi: «Erano fondi già previsti»

«Lo sciopero del 17 novembre contro la precarietà - ha detto Enrico Panini (Flc-Cgil) - resta confermato

13/11/2006
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Corriere della sera

Piano del governo: 177 milioni alla ricerca Il gelo di Mussi: «Erano fondi già previsti»

Intervento straordinario contro la «fuga dei cervelli» dalle università La Montalcini: soddisfatta, se sarà così allora voterò la manovra

ROMA — L'appello della senatrice Rita Levi Montalcini per un maggior finanziamento della ricerca rischia di aprire un nuovo scontro nel governo tra il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa e il responsabile della Ricerca universitaria, Fabio Mussi.
Per tutta la giornata di ieri si sono inseguite voci circa un nuovo emendamento del governo che stanziava complessivamente 177,5 milioni, nel triennio 2007-2009, per nuove assunzioni di ricercatori sia delle università che degli enti di ricerca: 140 milioni per i primi e di 37,5 milioni per i secondi, per i quali interveniva lo sblocco delle assunzioni.
L'arrivo di fondi «contro la fuga dei cervelli» veniva commentata dalla stessa Montalcini con soddisfazione: «Molto bene, se è davvero così ritiro la minaccia di non votare la legge Finanziaria» aveva affermato la senatrice. E a chi le chiedeva se avesse sentito il premier, rispondeva: «No, non ho parlato con lui. Ma da quello che ho sentito le modifiche sono molto positive...».
Solo in tarda serata un intervento di Mussi ha chiarito il senso di quanto stava accadendo. «Non ci sono soldi aggiuntivi per l'Università e la Ricerca - affermava il ministro - dal momento che la somma di 177, milioni di euro era già stata prevista».
Il piccolo giallo si spiega ricorrendo agli atti del lavoro parlamentare sulla Finanziaria. In realtà l'articolo 70 della manovra, come sostiene Mussi, prevedeva sin dall'inizio uno stanziamento di 140 milioni per lanciare un bando straordinario di assunzioni per i ricercatori dell'università, pari a 2 mila nuovi posti, a regime. Mentre per quelli degli enti di ricerca si manteneva il blocco del turn over.
Il 3 novembre però il governo aveva presentato alla commissione Bilancio della Camera un emendamento che modificava in parte la norma, sbloccando le assunzioni dei ricercatori degli enti e prevedendo la possibilità che un decreto presidenziale consentisse «ulteriori assunzioni» in favore di enti «con scarso
turn over che presentino specifiche esigenze funzionali». Il relativo fondo aggiuntivo, pari a 37,5 milioni per un biennio veniva istituito dal ministero di Mussi «con riduzione sui capitoli del proprio bilancio».
L'emendamento prevedeva infine una disciplina transitoria in base alla quale per il 2007 enti e istituzioni di ricerca possono procedere a assumere personale a termine che risulti vincitore d concorso a tempo indeterminato con procedure in corso al 30 settembre 2006.
Tale emendamento, decaduto in commissione Bilancio, è stato ripresentato in questi giorni dal governo. Di qui l'equivoco: secondo il ministero di Padoa- Schioppa si tratta di fondi aggiuntivi rispetto al testo originario della Finanziaria. Ma secondo Mussi si tratta di fondi su cui il governo si era già impegnato prima dell'appello della Montalcini, sia pure in un emendamento decaduto, e che peraltro non risolvono il problema. «Resta aperta la questione del taglio del 20% dei consumi intermedi dell'università e degli enti di ricerca - accusa Mussi - e degli effetti sugli enti di ricerca degli accantonamenti previsti dall'articolo 53, pari a 207 milioni».
Sul punto i sindacati ieri si sono mossi con molta cautela aspettando di leggere il testo dell'emendamento: «Lo sciopero del 17 novembre contro la precarietà - ha detto Enrico Panini (Flc-Cgil) - resta confermato