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Corriere-Quei Voti Bugiardi

Quei Voti Bugiardi di GASPARE BARBIELLINI AMIDEI Ora che più di 96 ragazzi ogni cento candidati festeggiano la promozione all'esame di Stato (la ex maturità), possiamo dir loro con sincerit?...

28/07/2005
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Corriere della sera

Quei Voti Bugiardi
di GASPARE BARBIELLINI AMIDEI
Ora che più di 96 ragazzi ogni cento candidati festeggiano la promozione all'esame di Stato (la ex maturità), possiamo dir loro con sincerità che purtroppo non incontreranno più nel futuro una prova così generosa e stravagante. La sproporzione capricciosa e quasi sempre immotivata fra voti e voti nei diversi punti del Paese dipende dai gradi della benevolenza e dai criteri di giudizio.
Il sistema nazionale di valutazione via Internet per uno dei test scritti non è a regime. Ma la vita si incarica poi di riportare subito alla realtà: il 20 luglio si sono svolte le prove di ammissione a odontoiatria negli atenei. C'erano 878 posti e 11.648 partecipanti. La mappa dei più bravi è rivoluzionata rispetto alla trionfante glorificazione geografica dei vincitori della maturità. La migliore in assoluto risulta qui l'università di Ferrara, con una media di oltre il 32 per cento degli aspiranti promossi. Il punteggio più alto è stato ottenuto da un candidato nell'ateneo di Milano-Bicocca, con il voto di 66. La classifica peggiore, se non mi sbaglio, spetta a Chieti.
Mi direte: ma che c'entrano i denti da curare con la cultura generale da sfoggiare? E allora, confronto per confronto, prendetevi le indagini europee dette Pisa (Programme for International Students Assessment) svolte a campione fra gli studenti quindicenni di 32 Paesi. Per competenze di lingua e matematica siamo al ventisettesimo posto.
Eppure la spesa per l'istruzione in Italia è più alta della media sostenuta dagli stessi Paesi presi in esame. E' ora di interrompere in qualche modo la lunga e ansiogena finzione di un confronto emotivamente pressante e concretamente privo di rischi selettivi. E' soprattutto ora di tornare a conoscere le singole scuole sul campo, uscendo dal limbo statistico, perché i numeri, virtualmente omogenei, sono invece mendaci, ci sono voti alti e leggeri come piume bugiarde e voti avari e pesanti che sulla bilancia ingiusta di concorsi e macine burocratiche assurdamente si equivalgono.
U n popolo di promossi si avvia alla bocciatura europea mandando ad armi impari e con voti di latta i giovani italiani a competere nell'Unione con scarse competenze. I nostri ragazzi si perdono strada facendo. L'abbandono o il parcheggio fuori corso dopo il primo anno di università sono impressionanti. E non paga neppure la festa di massa di una maturità elargita quasi al 100 per 100. Se proprio non ci sono soldi per portare in vigore le parti più affidabili della riforma, non sarebbe male dall'anno prossimo dare almeno un taglio alla larghezza non seria dei voti, che ha un effetto deformante sul mercato del lavoro e toglie stimoli alla preparazione dei singoli.