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Corriere-Ripetizioni: un euro al minuto e niente fattura

LEZIONI PRIVATE Adiconsum: un «dazio». Oltre 3 mila euro l’anno la spesa di una famiglia. I sindacati: segno della scarsa efficienza dei corsi di recupero

20/03/2006
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Corriere della sera

Prezzi in ascesa. «Gli stessi prof indicano il collega. Nessuna selezione e possibilità di calmierare il mercato»
Un’ora di ripetizioni. Per recuperare un’insufficienza, salvare l’anno, per fare esercizio e tenersi in allenamento. Chi aveva previsto che con la fine degli esami a settembre le lezioni private si sarebbero estinte, si deve ricredere: il mercato gode ottima salute. E i prezzi sono in costante ascesa: sessanta minuti scarsi di latino e greco arrivano a costare anche 60 euro. Matematica o italiano, superiori o medie, lezioni di gruppo o individuali, a casa del prof o a domicilio: sono tanti i fattori che incidono sulle tariffe. Dai venti ai 40 euro per un’ora di greco impartita da un docente di liceo, quasi la metà se a spiegare paradigmi e forme grammaticali è un laureando; 37 - 38 euro per conversation ed esercizi in lingua straniera; non sotto i 35 per la fisica. Ma le eccezioni sono tante: gli insegnanti «di grido» arrivano a chiedere fino a 50-60 euro.
I prezzi sono più accessibili alle scuole medie (dai 15 ai 25 euro) ma spesso, in questo caso, l’insegnante si trasforma in precettore e trascorre con il ragazzo almeno due-tre ore ogni giorno.
Tante variabili, un’unica costante: le «parcelle» richieste dai docenti sono nella maggior parte dei casi in nero. Nessuna traccia delle lezioni private nelle dichiarazioni dei redditi, nessuna possibilità di selezionare le offerte e di calmierare i prezzi. Ma le lamentele sono pochissime. «Si tratta di un ambiente molto particolare - spiega Angela Alberti, segretario milanese di Adiconsum - perché sono gli stessi insegnanti a indicare il prof giusto: i genitori non fiatano. Sono abbastanza rassegnati a questo dazio, lo mettono in conto». Un conto che raggiunge anche i trecento euro al mese (oltre tremila euro l’anno).
Resta il tabù di una prassi consolidata (nei licei classici circa l’ottanta per cento dei ragazzi ha provato, almeno una volta, a sedersi di fianco a un professore con il dizionario aperto e a tradurre), costosa e mai seriamente affrontata come problema.
Guido Panseri, professore di filosofia al classico Berchet, commenta: «Il paradosso sta nel fatto che uno studente deve rivolgersi al privato per superare i livelli richiesti dall’istruzione pubblica. Tutto questo fiorire di ripetizioni (e di società specializzate nel successo scolastico) dimostra che i corsi di recupero sono inadeguati e che andrebbero rivisti. E che la scuola non è capace di interrogarsi sulle sue mancanze».
Wolfango Pirelli, segretario lombardo di Cgil scuola, aggiunge: «Il mercato delle lezioni private è esploso con l’avvio del doppio canale (istruzione e formazione): in questo clima di incertezza, molti giovani scelgono il liceo, ma non tutti ce la fanno. Le scuole devono tornare a organizzare seri corsi di recupero».

Annachiara Sacchi