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Corriere-Roma-"Diciamo no all'anticipo a 2 anni e mezzo previsto dalla Riforma"

IL CAMPIDOGLIO "Diciamo no all'anticipo a 2 anni e mezzo previsto dalla Riforma" L'assessore alla Scuola Maria Coscia: tempo pieno in cinquanta nuove sezioni Schierata a difesa del...

13/02/2004
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Corriere della sera

IL CAMPIDOGLIO

"Diciamo no all'anticipo a 2 anni e mezzo previsto dalla Riforma"

L'assessore alla Scuola Maria Coscia: tempo pieno in cinquanta nuove sezioni

Schierata a difesa del tempo pieno, l'assessore alle Politiche scolastiche Maria Coscia annuncia che per le scuole dell'infanzia comunale non solo non ci sarà una riduzione di questo tipo di offerta ma, al contrario, la formazione di 50 nuove sezioni. "Il nostro orientamento è andato sempre in questa direzione - spiega Coscia - tant'è che già oggi abbiamo 1.085 sezioni di scuola materna a tempo pieno contro le 400 a orario antimeridiano. Il nostro obiettivo è soddisfare tutte le richieste, compatibilmente con la disponibilità delle strutture e la collaborazione dell'istituto scolastico regionale". Quest'anno erano mille i bimbi da 3 a 6 anni in lista d'attesa. Previsioni?
"In realtà sono numeri teorici, perché questi bambini, che spesso fanno una doppia iscrizione, vengono assorbiti sia da noi che dalle scuole statali e paritarie. Esistono dei punti di sofferenza dove stiamo lavorando e abbiamo chiesto più volte all'Ufficio scolastico regionale un tavolo congiunto per collaborare su questo fronte tra Stato e comune ma ancora non siamo riusciti ad ottenere qualcosa di concreto".
Quali interventi state programmando?
"Attualmente siamo impegnati nel XIII e XIX Municipio, dove dovremmo riuscire ad aprire una decina di sezioni in più rispetto allo scorso anno. Per l'Infernetto abbiamo stanziato 60 milioni di euro per la realizzazione di nuove strutture e il recupero di spazi all'interno di plessi scolastici già esistenti. Lo stesso stiamo facendo a Torraccia e a Casal Monastero, dove inaugureremo una nuova elementare con annessa scuola materna. Ripeto, è necessaria la massima collaborazione con le scuole statali in modo da programmare gli interventi e individuare analiticamente le zone dove la domanda resta inevasa".
Cosa avverrà per l'anticipo a due anni e mezzo previsto dalla riforma Moratti?
"L'orientamento dell'amministrazione è di non applicare l'anticipo perché non supportato da un adeguato progetto educativo. Una critica espressa nella pratica attraverso il "Progetto Ponte" (tra nido e materna) che oggi conta 30 sezioni con oltre 600 bambini. Un modello sperimentato con successo perché basato su strutture e personale mirati a questa fascia d'età: un delicato momento dello sviluppo infantile, a cui devono collaborare sia le educatrici che le insegnanti. Le prime, ancora fondamentali per la cura del piccolo e gli aspetti affettivo-relazionali, le seconde, necessarie sul piano dell'apprendimento e della didattica".
Questo tipo di strutture saranno potenziate?
"Il "ponte" sta funzionando bene, quindi è nostra intenzione offrire quest'opportunità a un numero sempre maggiore di famiglie: in autunno apriremo altre due nuove sezioni. Ma i costi sono alti e c'è bisogno di spazi e materiali adeguati. Non bastano insomma tre stanze, ma ambienti appositamente pensati e costruiti secondo determinati parametri. Contemporaneamente, nel XII municipio sperimenteremo un nuovo progetto pedagogico di continuità 0-6 anni sempre in uno stesso impianto".
F. Fior.