Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere Roma-Istruzione tra offerte e rischi LA FORBICE SCOLASTICA

Corriere Roma-Istruzione tra offerte e rischi LA FORBICE SCOLASTICA

Istruzione tra offerte e rischi LA FORBICE SCOLASTICA di ERALDO AFFINATI L'anno scolastico romano iniziò a settembre con la riduzione, contestata ma effettiva in numerosi istituti, degli orga...

10/06/2004
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Istruzione tra offerte e rischi LA FORBICE SCOLASTICA

di ERALDO AFFINATI

L'anno scolastico romano iniziò a settembre con la riduzione, contestata ma effettiva in numerosi istituti, degli organici degli insegnanti di sostegno, proseguì in autunno con le polemiche sul tempo pieno, secondo il Provveditorato assai incongrue, a parere di molti genitori del tutto legittime, e, dopo aver attraversato lo scandalo dei diplomi un tanto al pezzo, si conclude nella consueta frenesia degli scrutini finali in attesa che la sospirata riforma sveli con i decreti attuativi ogni suo velo. Ad appensantire ulteriormente il carico burocratico dei docenti si è aggiunta, negli ultimi mesi, l'elaborazione della cosiddetta competence-card, vale a dire il documento che le scuole devono stilare per mostrare all'esterno, in ogni materia, i contenuti dei programmi svolti, la preparazione, ottenuta oppure no, dagli alunni, gli obiettivi didattici che ci si è preposti, le metodologie utilizzate, il tipo di verifiche compiute. Questo, oltre a connotare la singola scuola, servirà anche in vista delle cosiddette "passerelle" che non sono sfilate di moda ma gli eventuali passaggi da un istituto all'altro degli scolari, i quali potranno certificare così ai nuovi professori i loro trascorsi di studio. Ci si sta avviando verso una profonda differenziazione dell'offerta pedagogica: ci saranno scuole sempre più richieste, altre che rischieranno di essere abbandonate a se stesse, nel caso in cui non trovassero il modo di aumentare le iscrizioni. Ma chi controllerà se la pubblicità che gli istituti si fanno è ingannevole o troppo enfatica? Consigliamo ai genitori di verificare sempre, ad esempio, se i corsi supplementari che la singola scuola prevede sono a pagamento o gratuiti.
Nella nostra città esistono realtà didattiche estremamente varie, alcune d'eccezione, altre meno: bisogna saper scegliere con oculatezza, secondo le necessità e gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Il quaderno delle lagnanze è sempre fitto: il processo di informatizzazione nelle aule risulta insufficiente per una delle metropoli più grandi d'Europa; gli interventi sull'edilizia (sia quelli di ripristino delle vecchie strutture del centro storico, sia quelli immediati), sebbene iniziati, sono incompleti; le risorse destinate a favorire l'integrazione dei sempre più numerosi studenti extracomunitari, per molti dei quali l'italiano deve essere insegnato in L2, cioè come lingua straniera, appaiono inadeguate. Per ultimo abbiamo lasciato la questione, spinosa ma inevitabile, degli istituti professionali che a Roma rappresentano da sempre uno straordinario patrimonio non solo didattico, ma anche socioeconomico, per la qualità del rapporto che sono in grado di garantire fra il mondo della scuola e quello del lavoro. La loro prossima regionalizzazione sta facendo discutere: si teme, a torto o ragione, che la formazione culturale dei futuri operatori tecnici venga meno. Sarà per questo che, mentre alcuni professionali sono in crisi, molti licei hanno aumentato le iscrizioni?