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Corriere/Roma: Scuola: 6400 esuberi, 315 scuole a rischio

Allarme di Nicola Zingaretti: nonostante il taglio da 7 miliardi cercheremo di non chiudere gli istituti

12/09/2008
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Corriere della sera

di Gioia Salvatori

«LAVORIAMO in una situazione di parametri di bilancio a dir poco drammatica. Abbiamo scelto in ogni caso di salvaguardare fondamentali servizi sociali e di non far pesare gli interventi dell’esecutivo sulle spalle dei cittadini». Ovvero: la Provincia di Roma
cercherà, dice il presidente Nicola Zingaretti, nonostante il taglio di 7 miliardi di euro alla voce istruzione previsto dalla Finanziaria per il triennio 2009-2011, di non chiudere le scuole con meno di 500 alunni. Cercherà «Di salvare - dice l’assessore provinciale alle politiche scolastiche, Paola Rita Stella - quei paesi montani dove gli istituti sono quasi tutti sottodimensionati».
A rischio accorpamento ci sono 315 scuole del Lazio, i tagli sul personale saranno gravi e la scure si abbatterà su docenti e personale Ata, a partire dall’anno scolastico 2009-2010.
6400 saranno i lavoratori che verranno tagliati, la provincia di Roma, dopo quella di Napoli, è la più colpita dalla scure.
Ieri palazzo Valentini, scegliendo simbolicamente una data a ridosso dell’inizio dell’anno scolastico, ha lanciato l’allarme: «Ci è sembrato giusto - ha detto Zingaretti - far coincidere l’apertura dell’anno scolastico nel nostro territorio con una riflessione su quanto avverrà nella provincia di Roma in seguito alle scelte del governo in tema di istruzione. Il quadro generale è molto grave: i Comuni e le Province italiane già dovranno subire una notevole riduzione dei trasferimenti dallo Stato, e il settore scolastico ne risentirà profondamente. La formazione negli altri paesi europei è considerata un valore aggiunto, da noi un onere; tutto questo va a discapito dell’anello più debole della catena». Cioè i ragazzi che, con eventuali chiusure di scuole superiori saranno costretti, nel migliore dei casi, al pendolarismo verso gli istituti più grandi sottraendo tempo allo svago e allo studio. A rischio ci sono anche le scuole primarie qualora non ci siano deroghe all’accorpamento delle più piccole, con disagi per le famiglie, già da quest’anno alle prese con tempo pieno ridotto per mancanza di personale.
Palazzo Valentini deve ancora fare i conti su quanti in meno saranno gli introiti alla voce istruzione rispetto agli anni precedenti. Così come la Regione deve capire come usare il proprio budget alla voce istruzione in tema di accorpamenti e eventuali chiusure. Per questo, due giorni fa si è riunito un tavolo ad hoc. «A rischio, con gli accorpamenti e i tagli, ci sono tutta una serie di attività extrascolastiche collaterali al normale orario» dice l’assessore Stella. Attività che, invece, la provincia promuove appoggiando iniziative parascolastiche a tema in 207 istituti del territorio. Intervento che si affianca ai finanziamenti per l’edilizia scolastica, in tutto 64 milioni di euro con cui sono state costruite 54 nuove aule e con cui verrà realizzato un istituto superiore a Ladispoli. In tutto sono 141 gli interventi di manutenzione straordinaria previsti dalla giunta provinciale.