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Corriere: Rovigo.Scuola, in due anni persi seicento posti Già cancellati i precari di latino e greco

Cgil, Cisl e Uil lanciano l’allarme sui tagli occupazionali

02/09/2010
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Corriere della sera

ROVIGO - Circa seicento posti di lavoro cancellati in due anni, destinati a diventare quasi novecento se la politica di tagli alla scuola pubblica proseguirà come da programma nel 2011. Un impatto occupazionale negativo equivalente, insomma, all'eventuale chiusura della Grimeca, la piccola Fiat del Polesine. Proprio per questo le federazioni territoriali degli insegnanti di Cgil, Cisl, Uil chiamano a raccolta il territorio. «Non è solo un problema nostro, ma di tutti - sottolinea Teresa Bradiani, segretario Slc Cgil - il futuro della scuola pubblica coincide con il futuro della comunità».

In vista dell'inizio del prossimo anno scolastico sono stati già cancellati trecentotredici lavoratori, con pesanti ricadute sociali. La mannaia si è abbattuta soprattutto sui docenti di scuola superiore con ottantatre posti soppressi, cui si sommano ventisette tagli sulle scuole primarie e nove sulle medie inferiori, senza contare la liquidazione di ben quarantaquattro supplenti polesani. Numeri che crescono ulteriormente, se si tiene conto che ci sono diverse decine di insegnanti mandati in pensione senza essere sostituiti: trentasei di scuola media, ventitre di liceo, diciannove maestri elementari e quattro di scuola d'infanzia. Non meglio va al personale tecnico e amministrativo con l’uscita di quarantacinque collaboratori, venticinque impiegati amministrativi, due tecnici di laboratorio con altrettanti segretari. Anche in questo caso, vanno aggiunti i pensionamenti senza sostituzioni: venticinque, per l'esattezza. «Professionalità in campo anche da un decennio - rimarca Bradiani - significa buttare nel cestino investimenti di vita».

Senza contare l'impoverimento dell'offerta formativa come sottolinea Bertilla Gregnanin, responsabile Uil Scuola: «Sono state cancellati di fatto i precari di latino e greco, tagliati in maniera pesantissima quelli di inglese ed educazione tecnica, colpiti in maniera durissima i docenti di meccanica e informatica. Senza contare i problemi legati al sostegno degli alunni disabili e la difficoltà a seguire in modo adeguato classi troppo numerose, oltre i trenta allievi».