Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere: Sanzioni ai prof assenteisti e medie più dure

Corriere: Sanzioni ai prof assenteisti e medie più dure

Passa il decreto sulla scuola. Torna il tempo pieno, necessaria l'ammissione agli esami di terza

06/09/2007
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Sanzioni ai prof assenteisti e medie più dure

ROMA — Sanzioni veloci per i prof assenteisti, giudizio di ammissione per l'esame di terza media, stretta per i privatisti. Sono tre dei punti contenuti del decreto legge «disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico», approvato dal Consiglio dei Ministri. Un anno che si apre con un beneaugurante saluto del premier Prodi ai prof (in attesa di rinnovo di contratto) «il cui lavoro esige non solo conoscenza ma comprensione, apertura mentale e disponibilità come in nessun' altra professione è richiesto». E con la conferma dell'idea guida del ministro Fioroni: «la scuola deve essere più seria». Ma vediamo le novità.
PROF ASSENTEISTI — Riordinato il sistema disciplinare. L'intero procedimento deve essere concluso entro 120 giorni. Finora occorreva un anno e mezzo. Il decreto, inoltre, rivede la sospensione cautelare, eliminando il parere del collegio dei docenti e prevedendo che la sospensione possa essere disposta, in casi di particolare urgenza, dal dirigente scolastico, salvo successiva convalida entro 10 giorni da parte del dirigente dell'ufficio scolastico regionale. Il decreto prevede, infine, una nuova ipotesi di provvedimento con la quale si dispone l'utilizzazione in compiti diversi dall'insegnamento del docente che abbia avuto comportamenti lesivi della dignità della persona, del prestigio e del decoro dell'amministrazione scolastica che hanno provocato grave turbamento nell'ambiente scolastico e pregiudizio nel rapporto fiduciario tra scuola e famiglie. Il dirigente scolastico adotta questa procedura, salvo successiva convalida del dirigente dell'ufficio scolastico regionale, entro 15 giorni.
PRIVATISTI — Vengono ridefiniti i tempi e le modalità con i quali i privatisti potranno sostenere l'esame di maturità. In particolare si prevede che chi vorrà sostenere gli esami da esterno debba presentare la domanda agli Uffici scolastici regionali. Saranno poi questi a valutare in quale istituto inviare il candidato, cercando di tenere conto delle singole richieste. «Quest'anno — ha ricordato Fioroni — c'è stata ancora una tendenza al fatto che alcune scuole si caratterizzassero non tanto come luoghi di insegnamento ma per scuole delegate a far sostenere gli esami di maturità. Abbiamo dunque messo un tetto di presenze di privatisti per le scuole, un tetto che abbiamo stabilito al 50 per cento, perché non è possibile che una scuola abbia cinquanta studenti e cinquecento ammessi a sostenere l'esame».
TERZA MEDIA — Da quest'anno gli studenti delle scuole medie inferiori dovranno guadagnarsi l'ammissione all'esame di terza media, come avveniva una volta. Il 40 per cento degli studenti, ha detto il ministro, all'esame che conclude il primo ciclo ottiene il voto "sufficiente".
TEMPO PIENO — Si ripristina nella scuola primaria la precedente organizzazione del tempo pieno modificato dal ministro Moratti. Si prevede, in base alle richieste delle famiglie e alla disponibilità dei servizi predisposti dagli enti locali, una organizzazione delle classi con un orario settimanale di 40 ore. La novità però non elimina i timori delle famiglie di Bologna. «Il decreto — si legge in una nota delle scuole per il tempo pieno — stabilisce infatti che sarà concesso solo nei limiti dell'organico di diritto dell'anno precedente». Il che significa che, «fatte 100 le classi a tempo pieno, l'anno successivo rimangono tali e non crescono pure se richieste ».
SUPPLENZE — Le assenze per maternità non saranno più a carico delle scuole ma verranno pagate direttamente dal ministero della Pubblica Istruzione (e quindi dal Tesoro), consentendo un consistente recupero di fondi che potrebbero essere destinati all'ampliamento dell'offerta formativa. Il decreto stabilisce anche un aumento di 40 milioni e 200 mila euro i compensi per i commissari degli esami di stato.