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Corriere-Scuola, 15 mila nuove assunzioni dal 2004-Nuovo finanziamento per il "bonus"

Approvato il decreto proposto dal ministro Moratti. Riguarderanno insegnanti e personale non docente Scuola, 15 mila nuove assunzioni dal 2004 Nuovo finanziamento per il "bonus" a favore ...

14/11/2003
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Corriere della sera

Approvato il decreto proposto dal ministro Moratti. Riguarderanno insegnanti e personale non docente

Scuola, 15 mila nuove assunzioni dal 2004
Nuovo finanziamento per il "bonus" a favore di chi sceglie le paritarie: 100 milioni di euro in tre anni

ROMA - Settemila e cinquecento posti per gli insegnanti e altrettanti per bidelli e amministrativi. Il Consiglio dei ministri ha dato il segnale di via libera alle assunzioni nella scuola, dopo due anni di blocco. E in Parlamento si fa strada il tentativo di rimpinguare il contributo statale per le famiglie che iscrivono i figli alla scuola paritaria. Lo prevede un emendamento del relatore alla Finanziaria, Mario Ferrara (Fi).

LE ASSUNZIONI - I precari, docenti e non, ha spiegato il ministro della Funzione pubblica, Luigi Mazzella, smetteranno di essere tali dal primo settembre 2004. I quindicimila posti, previsti dal decreto appena approvato dal governo, saranno ripartiti dal ministro dell'Istruzione per tipologie professionali e ordini e gradi di scuola. Il decreto del presidente della Repubblica, almeno nella bozza portata al tavolo, stabiliva che il numero dei posti riservati al personale non docente venisse calcolato sul turn over di quest'anno che, secondo indiscrezioni, è di 7.700 unità. Per i prof resterebbero quindi 7 mila 300 posti. La pressione del precariato, molto forte su entrambi i versanti del personale scolastico, avrebbe prodotto un risultato di parità, un fifty-fifty. Che però non accontenta nessuno. Sindacati e opposizione, in buona sostanza, dicono: va bene lo sblocco delle assunzioni, ma come la mettiamo per i 100 mila insegnanti e g li 80 mila bidelli precari? Quindicimila assunzioni, distribuite tra le circa 10 mila scuole del Paese, fanno un posto e mezzo per istituto. O tre quarti di docente per scuola se si considera solo chi sta in cattedra. Il decreto precisa che la suddivisione dei posti terrà conto dei "fabbisogni prioritari" e dunque delle aree deboli del Paese. Certamente la ripartizione non sarà indolore. Ogni regione cercherà di mettere in evidenza le proprie difficoltà. La Cisl della Campania ha già reclamato diverse migliaia di unità "per continuare nei progetti sperimentali".

IL BONUS - La disponibilità per chi manda i figli alle paritarie dovrebbe salire, secondo l'emendamento, a cento milioni di euro: 20 nel 2004, 40 nel 2005 e altrettanti nel 2006. Nonostante i vincoli di spesa, l'emendamento potrebbe trovare una sponda tra i parlamentari della maggioranza che ha fatto del buono-scuola una bandiera. La corsa alla spesa per i contributi a favore delle famiglie sta riprendendo anche a livello locale. Le regioni hanno chiesto allo Stato di aiutarle economicamente nell'erogazione dei buoni. Secondo i governatori non è possibile che le risorse per gli interventi nell'ambito sia del diritto allo studio che della parità scolastica siano individuati "solo nei limiti delle risorse regionali". Lo Stato oggi svolge un ruolo perequativo tra regioni ricche e povere. I commenti dell'opposizione non si sono fatti attendere. "Si tratta dell'ennesima agevolazione, realizzata proprio mentre si continua ad asserire che non ci sono i fondi per investire nella istruzione pubblica - ha detto Alba Sasso, deputato dei Ds - Eppure, quando si tratta di incentivare le scuole private, il governo tutt'a un tratto si riscopre in grado di reperire i soldi".
Giulio Benedetti