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Corriere-Scuola, riforma anticipata in pochi istituti

I test potranno partire solo in poche decine di elementari. La titolare dell'Istruzione da Berlusconi Scuola, riforma anticipata in pochi istituti La Moratti voleva una sperimentazione più e...

03/08/2002
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Corriere della sera

I test potranno partire solo in poche decine di elementari. La titolare dell'Istruzione da Berlusconi

Scuola, riforma anticipata in pochi istituti

La Moratti voleva una sperimentazione più estesa, ma il Consiglio dei ministri ha frenato

ROMA - "Il Consiglio dei ministri ha dato mandato al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti di sottoporre alla Presidenza del Consiglio una proposta per una sperimentazione limitata e contenuta soltanto a qualche unità, geograficamente distribuita, che possa costituire un test utile ai fini della riforma". E' contenuta in queste poche righe, diffuse nella serata di ieri da Palazzo Chigi, la bocciatura del progetto della Moratti, che voleva una sperimentazione di dimensioni ben maggiori per alcune innovazioni contenute nella legge delega di riforma, ferma in commissione al Senato.

POCHE SCUOLE - Una bocciatura maturata al termine di un'accesa discussione in Consiglio dei ministri, con la Moratti isolata e attaccata soprattutto dal collega per i rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, appoggiato da Tremonti ed Urbani. Quest'ultimo ha spiegato perché che la sperimentazione andava fatta su un campione ridotto di scuole: "Prima vogliamo vedere come e se funziona, altrimenti che sperimentazione è?". La Moratti ha reagito con fermezza, rivendicando il suo diritto ad emanare un provvedimento amministrativo, uno strumento già ampiamente utilizzato nel corso degli ultimi venti anni nell'ordinamento scolastico.
Alla fine è stato, come al solito, il sottosegretario alla presidenza Gianni Letta a tentare di ricucire uno strappo che stava diventando sempre più pericoloso. E sarà proprio Letta ad "aiutare" la Moratti a redigere questo mini-elenco di scuole interessate alla sperimentazione. Forse una al Nord, una al Centro e una al Sud, e in ogni caso non più di venti in totale, ha spiegato lo stesso Giovanardi. Numeri molto lontani da quelli contenuti nella bozza di decreto in via di elaborazione da parte del ministero dell'Istruzione: la sperimentazione veniva chiesta per il 15-20% delle scuole, ovvero per alcune migliaia di istituti.
La Moratti, al termine del consiglio dei Ministri, è poi andata a palazzo Grazioli per un colloquio con Berlusconi. "Uno scambio di saluti prima della partenza per le vacanze", hanno fatto sapere da viale Trastevere, anche se le polemiche di qualche ore prima saranno state sicuramente al centro dell'incontro. In tarda serata dal dicastero arrivava, poi, un segnale di distensione: "Non c'è stata nessuna polemica tra gli altri ministri e la Moratti" e veniva sottolineato come "lo stesso ministro è intenzionata a collaborare serenamente e in maniera costruttiva con il sottosegretario Letta".

ANTICIPI - Con la riforma inesorabilmente bloccata in commissione Istruzione del Senato, il ministro Moratti negli ultimi giorni aveva organizzato una controffensiva per tentare di anticiparne almeno alcuni punti. La scorsa settimana aveva siglato sei accordi a livello regionale per far partire la sperimentazione della nuova formazione professionale. Tre giorni fa aveva deciso di presentare un decreto ministeriale per varare la parte più rivoluzionaria della riforma: l'iscrizione facoltativa alle materne e alle elementari per i bambini di 2 anni e mezzo e 5 anni e mezzo; il maestro prevalente nei primi tre anni; inglese ed informatica dalla prima. Una accelerazione che non era piaciuta al centrosinistra e ai sindacati, ma che aveva fatto storcere la bocca anche ai centristi della maggioranza, ed in particolare al capogruppo alla Camera dell'Udc Luca Volontè. Una piccola frattura all'interno della maggioranza che ieri si è allargata fino a costringere alla resa la Moratti.