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Corriere: «Scuola senza qualità» E Bankitalia chiede incentivi per i professori

Perugia Il vice direttore generale parla agli economisti

26/10/2008
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Corriere della sera

Ignazio Visco: ora interventi importanti

Le proposte: premiare il merito, valutare in modo continuo programmi e risultati, realizzare infrastrutture adeguate

MILANO — Parte con un affondo che lo fa entrare a piè pari nella polemica del momento: «La qualità dell'istruzione fornita dal nostro sistema scolastico è inadeguata». Quindi motiva: «La scuola è oggi una priorità per il nostro Paese». E infine rilancia: «Il miglioramento del capitale umano richiede interventi importanti sulla scuola e sull'università ». Ieri. Università di Perugia. Il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, sale in cattedra. Davanti a lui una platea di economisti. «Il livello medio di istruzione della popolazione è ancora basso, in quantità e in qualità, ed è inferiore a quello di quasi tutte le economie avanzate», attacca Visco. Che aggiunge: «Anche il rendimento dell'istruzione è relativamente basso nel confronto internazionale. Servono interventi importanti».
Ed elenca, primo: «Vanno rivisti gli incentivi che guidano l'apprendimento come l'attività di insegnamento». Secondo: «Va apprezzato e compensato il merito, là dove si manifesta». Terzo: «È necessaria una migliore e più continua valutazione dei programmi, dei metodi e dei risultati». Quarto: «Occorrono infrastrutture e ambienti scolastici adeguati e attraenti». Visco fotografa la situazione attuale e parla di spirale negativa tra istruzione «inadeguata» e bassi salari: «L'associazione tra un basso livello di istruzione e una bassa remunerazione della stessa suggerisce che anche la qualità dell'istruzione fornita dal nostro sistema scolastico è inadeguata». E il rischio, secondo il direttore di Bankitalia, è proprio quello di «finire in un equilibrio di bassi salari, bassa accumulazione di capitale umano, possibile disoccupazione (e sotto-occupazione) di coloro che hanno livelli di istruzione più elevati».
Sotto accusa, certo, c'è l'incapacità di premiare il merito, ma anche «la forte dipendenza dei risultati dalle condizioni iniziali » degli studenti. Vale a dire: «Reddito e livello d'istruzione dei genitori». Fattori che fanno pensare alla «presenza di vincoli all'ingresso per le fasce di popolazione più svantaggiate». Vincoli, che a lungo andare, possono avere degli effetti negativi più vasti. «L'attenzione al capitale umano e ai processi della sua formazione è ancora più cruciale in un contesto di crescente immigrazione», afferma Visco. Che spiega: «Il rallentamento dello sviluppo del livello medio di istruzione sarebbe un ostacolo al processo di integrazione ».
Alessandra Mangiarotti