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Corriere-Scuola, si studia il rinvio delle graduatorie.

Gli elenchi dei precari vanno ricalcolati sulla base delle nuove norme. Gli insegnanti preparano ricorsi di costituzionalità. Scuola, si studia il rinvio delle graduatorie. Il ministero ipotizza un...

24/06/2004
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Corriere della sera

Gli elenchi dei precari vanno ricalcolati sulla base delle nuove norme. Gli insegnanti preparano ricorsi di costituzionalità.
Scuola, si studia il rinvio delle graduatorie.
Il ministero ipotizza uno slittamento ad agosto ma assicura: andrà tutto bene. Protesta dei sindacati.
24 giugno 2004

Il gran pasticcio delle graduatorie dei precari che vanno completamente ricalcolate può mettere a rischio il regolare avvio del nuovo anno scolastico? I sindacati dei docenti ne sono certi: a meno di un miracolo, sostengono, le nomine definitive tarderanno e si comincerà il nuovo anno con una valanga di supplenti temporanei. Per il ministero dell'Istruzione, invece, andrà tutto bene. Anche se negli uffici di viale Trastevere è allo studio l'ipotesi di uno slittamento delle graduatorie in pieno agosto. Evidentemente ci si è resi conto che il tempo comincia a scarseggiare.

IL MINISTERO - Anche i dirigenti regionali sono d'accordo per uno slittamento del termine previsto per il completamento delle graduatorie. Secondo loro, sarebbe l'unico modo per evitare pesanti contraccolpi sul regolare inizio dell'anno scolastico. Ieri 47 dirigenti o funzionari dei Csa, gli ex provveditorati, hanno trascorso la mattina al ministero dell'Istruzione per approfondire la conoscenza delle novità del decreto, in sintesi per vedere come si fa a ricalcolare i punteggi. Domani saranno convocati i dirigenti di altri uffici provinciali. Le novità sono state inserite, non senza difficoltà, nei programmi del "cervellone" - il software dell'Istruzione è di 25 milioni di righe - e finalmente il sistema sta cominciando a operare. "Rispetteremo i tempi", assicura il professor Alessandro Musumeci, responsabile dell'innovazione tecnologica. Il ritardo però c'è ed è stimabile in un mese e mezzo. Nelle grandi città il personale dei Csa in genere comincia a lavorare sulle graduatorie a maggio. Metropoli come Milano, Roma, Palermo, Napoli difficilmente potranno concludere il lavoro entro il 31 luglio, a meno di brusche accelerazioni che però comportano il rischio di errori e quindi di ricorsi. L'ipotesi di un nuovo decreto, avanzata dai sindacati, appare estremamente improbabile.

I SINDACATI - "Ieri - dice Francesco Scrima, segretario nazionale della Cisl - i sindacati confederali hanno chiesto nuovamente un incontro col ministro per trovare una soluzione. Occorre un nuovo decreto che cancelli gli errori contenuti in quello precedente: dal raddoppio del punteggio, col calcolo della retroattività, per chi insegna nei comuni di montagna alla valutazione del servizio di ruolo non specifico (i docenti già assunti che risultano "precari" in un'altra graduatoria si vedono riconoscere 6 punti l'anno invece di 12 in questa seconda classe di concorso, ndr ). Ci rivolgeremo anche ai gruppi parlamentari per chiedere sostegno. E' necessario tornare al testo iniziale del decreto. A come era prima dell'inserimento da parte della maggioranza e dell'opposizione degli emendamenti che oggi rendono ingestibile la legge". I confederali, questa volta insieme allo Snals, il maggiore sindacato autonomo, hanno intrapreso anche la via giudiziaria per ottenere la sospensione della nuova tabella.

LA PROTESTA - Intanto sale la tensione nel mondo della scuola. I docenti precari, alle prese in questi giorni con l'interpretazione delle nuove regole, sono pronti a scendere in piazza. C'è il timore generalizzato di sorpassi da parte dei colleghi che hanno svolto il servizio in comuni montani o hanno beneficiato di una rivalutazione del punteggio pari al 50 per cento. Chi è vicino all'assunzione è pronto a piantare un bel ricorso. Tra collettivi e individuali ce ne saranno molti, quasi tutti incentrati sull'eccezione di incostituzionalità. I sindacati confederali hanno annunciato per il 2 luglio un sit in davanti al ministero dell'Istruzione. Tra i motivi di protesta anche la pubblicazione sul sito del Miur dei quesiti più frequenti un giorno dopo la scadenza del termine per le integrazioni alle domande.

Giulio Benedetti