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Corriere: Se lo stato premia gli studenti e poi mette la tassa sul merito

In Italia i record delle tasse non pagate (secondo alcune stime non meno del 30%) e dei condoni a ripeti­zione convivono felicemente con alcune assurdità fiscali che non hanno apparen­te spiegazione

28/10/2009
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Corriere della sera

In Italia i record delle tasse non pagate (secondo alcune stime non meno del 30%) e dei condoni a ripeti­zione convivono felicemente con alcune assurdità fiscali che non hanno apparen­te spiegazione. Per anni, ad esempio, i contribuenti hanno pagato (e molti paga­no ancora) l’Iva sulla tassa della spazzatu­ra. Lo Stato è cioè riuscito a spillare soldi ai cittadini perfino tassando una tassa. Finché la Corte costituzionale non ha di­chiarato questa pratica illegittima: la Cor­te costituzionale, avete capito bene.

La domanda ora è se si dovrà scomoda­re la Consulta anche per l’ultima incredi­bile uscita dell’Agenzia delle Entrate. Che nella sua ottusità sarebbe addirittura esi­larante, se non ci andassero di mezzo dei ragazzi meritevoli. Dal 2007 è previsto per chi esce dalla scuola media superiore con il massimo dei voti un premio di mil­le euro. Non risolve la vita, ma è un se­gnale che vuole incentivare il «merito», parola che da qualche tempo sta sulla bocca di tutti, ma proprio tutti, i politici italiani. Ebbene, quel premio è stato ora ridotto a 650 euro. C’è la crisi e tutti devo­no tirare la cinghia. Ma a parte il fatto che non si capisce perché con la scusa della crisi abbiano tagliato il premio ai ra­gazzi meritevoli lasciando intatte le retri­buzioni astronomiche di figure pubbli­che decisamente meno meritevoli, ades­so si è pure scoperto che su quella som­ma si devono perfino pagare le tasse.

Sapete con quale motivazione? Secon­do l’Agenzia delle Entrate il premio di 650 euro non è una borsa di studio ma una retribuzione equiparabile alla tipolo­gia del «rapporto di lavoro a tempo deter­minato ». Ergo, va assoggettata alla rite­nuta d’imposta del 20%. Certo, magari po­trà chiederne il rimborso, se non avrà rag­giunto la soglia di reddito, ma intanto lo studente che supera la maturità con voti altissimi dopo aver sgobbato per cinque anni come un mulo, paga. E paga, su quei miseri 650 euro, quattro volte più dell’evasore che grazie allo scudo potrà ri­pulire milioni di euro esportati illegal­mente versando all’Erario appena il 5% ed evitando anche di sporcarsi la fedina penale. Complimenti a chi l’ha pensata. Complimenti davvero.

Sergio Rizzo