Corriere: Se lo stato premia gli studenti e poi mette la tassa sul merito
In Italia i record delle tasse non pagate (secondo alcune stime non meno del 30%) e dei condoni a ripetizione convivono felicemente con alcune assurdità fiscali che non hanno apparente spiegazione
In Italia i record delle tasse non pagate (secondo alcune stime non meno del 30%) e dei condoni a ripetizione convivono felicemente con alcune assurdità fiscali che non hanno apparente spiegazione. Per anni, ad esempio, i contribuenti hanno pagato (e molti pagano ancora) l’Iva sulla tassa della spazzatura. Lo Stato è cioè riuscito a spillare soldi ai cittadini perfino tassando una tassa. Finché la Corte costituzionale non ha dichiarato questa pratica illegittima: la Corte costituzionale, avete capito bene.
La domanda ora è se si dovrà scomodare la Consulta anche per l’ultima incredibile uscita dell’Agenzia delle Entrate. Che nella sua ottusità sarebbe addirittura esilarante, se non ci andassero di mezzo dei ragazzi meritevoli. Dal 2007 è previsto per chi esce dalla scuola media superiore con il massimo dei voti un premio di mille euro. Non risolve la vita, ma è un segnale che vuole incentivare il «merito», parola che da qualche tempo sta sulla bocca di tutti, ma proprio tutti, i politici italiani. Ebbene, quel premio è stato ora ridotto a 650 euro. C’è la crisi e tutti devono tirare la cinghia. Ma a parte il fatto che non si capisce perché con la scusa della crisi abbiano tagliato il premio ai ragazzi meritevoli lasciando intatte le retribuzioni astronomiche di figure pubbliche decisamente meno meritevoli, adesso si è pure scoperto che su quella somma si devono perfino pagare le tasse.
Sapete con quale motivazione? Secondo l’Agenzia delle Entrate il premio di 650 euro non è una borsa di studio ma una retribuzione equiparabile alla tipologia del «rapporto di lavoro a tempo determinato ». Ergo, va assoggettata alla ritenuta d’imposta del 20%. Certo, magari potrà chiederne il rimborso, se non avrà raggiunto la soglia di reddito, ma intanto lo studente che supera la maturità con voti altissimi dopo aver sgobbato per cinque anni come un mulo, paga. E paga, su quei miseri 650 euro, quattro volte più dell’evasore che grazie allo scudo potrà ripulire milioni di euro esportati illegalmente versando all’Erario appena il 5% ed evitando anche di sporcarsi la fedina penale. Complimenti a chi l’ha pensata. Complimenti davvero.
Sergio Rizzo