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Corriere: «Sono preside e continuerò la militanza»

È preside, fa politica con il Pd e non è affatto tenera con la riforma della scuola. Ma non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello di lasciare il suo lavoro e, anzi, assicura con tono battagliero: «Nessuno si sognerà mai di chiedermelo».

15/09/2009
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Corriere della sera

DAL NOSTRO INVIATO
BOLOGNA — È preside, fa politica con il Pd e non è affatto tenera con la riforma della scuola. Ma non le passa nemmeno per l’anticamera del cervello di lasciare il suo lavoro e, anzi, assicura con tono battagliero: «Nessuno si sognerà mai di chiedermelo».
Quando Daniela Turci, 49 anni, da 10 a capo di un circolo scolastico che riunisce a Bologna 5 istituti e 900 alunni, ha letto del monito-diktat della Gelmini («Via dalla scuola i prof che fanno politica») non si è impressionata: perché lei quelle parole le aveva già sentite pronunciare dal ministro a fine agosto quando, messa sotto accusa da alcuni parlamentari del Pdl per aver criticato parte della riforma e ripresa anche dai vertici dell’Ufficio scolastico regionale, aveva incassato il sostegno del Pd e del sindaco Flavio Delbono, incappando però nella censura della stessa Gelmini: «Non si può fare politica a scuola» disse nel pieno della polemica il ministro. Seguirono minacce di querela, qualcuno addirittura ipotizzò che per la Turci fosse la fine di una carriera. E invece? «E invece sono ancora qui e ci resterò» risponde con tono pacato dal suo banco di consigliere comunale a Bologna per il Pd, lei che la politica ce l’ha nel sangue: ulivista, poi l’Asinello, la Margherita, consigliere provinciale, responsabile della scuola per il Pd. Una sfida alla Gelmini?
«Ma figuriamoci! La sua è un’opinione personale e legittima, ma visto che per legge non esiste alcuna incompatibilità tra il ruolo di docente e quello di consigliere comunale, continuerò a comportarmi come sempre...». E cioè?
«Leale sul posto di lavoro, puntigliosa nell’applicare la riforma, ma altrettanto puntigliosa nell’esprimere le mie opinioni così come prevede l’articolo 21 della Costituzione». Non cerca rogne la preside Turci, ma non intende indietreggiare: «Ognuno mantiene le sue opinioni. Vogliono zittirci?
Facciano una legge, se ci riescono... » .