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Corriere-Studenti italiani tra gli ultimi della classe

Ricerca dell'Ocse in 32 Paesi. I quindicenni hanno difficoltà in matematica, scienze e comprensione dei testi ROMA - La "bestia nera" è la matematica. Ma anche nella lettura e nelle scienze i q...

05/12/2001
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Corriere della sera

Ricerca dell'Ocse in 32 Paesi. I quindicenni hanno difficoltà in matematica, scienze e comprensione dei testi

ROMA - La "bestia nera" è la matematica. Ma anche nella lettura e nelle scienze i quindicenni italiani sono al di sotto del livello medio di istruzione dei Paesi più industrializzati. A marcare con un segno rosso la qualità della nostra istruzione è l'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico). In uno studio condotto su 265.000 studenti dei 32 Paesi (oltre all'intera Europa, tra gli altri, gli Stati Uniti, il Canada, la Russia, il Giappone, la Nuova Zelanda e il Brasile) l'organizzazione ha messo in risalto le capacità degli studenti nelle tre principali branche del sapere. E l'Italia si è segnalata in negativo in tutte e tre: al ventesimo posto per capacità di lettura, intesa come comprensione ed elaborazione di un testo, al ventiseiesimo per cognizioni matematiche e al ventitreesimo per conoscenze scientifiche. In malavoglia di studiare i nostri teen-ager sono pari solo agli ungheresi e secondi solo ai belgi. Tuttavia, secondo l'indagine, il problema italiano non sono le prestazioni scarse della media, quanto la carenza di ragazzi "eccellenti".

MATEMATICA TI ODIO - La "pagella" dei nostri quindicenni è imbarazzante. "In generale - si legge nelle conclusioni - gli studenti italiani hanno evidenziato una prestazione significativamente al di sotto della media Ocse per tutti i settori coperti dallo studio e, in maniera molto sostanziale, nelle conoscenze matematiche". Materia nella quale invece svettano gli studenti giapponesi e coreani.

L'ABC - Il 19% dei nostri ragazzi, secondo l'indagine, si trova al livello 1. E' praticamente quello che noi definiamo l'abc: comprendere i testi. Nel proseguire gli studi mostrano una sostanziale difficoltà. Alcuni non si dimostrano in grado di farlo. Un'incidenza più alta di un punto di quella media del campione.

GENI SPARUTI - Nei Paesi del Nord del mondo un quindicenne su 10 registra livelli di alfabetizzazione di vertice riuscendo, in sostanza, a comprendere testi complessi, a valutare informazioni, a costruire ipotesi e a basare i propri giudizi su informazioni specifiche. In Paesi come Australia, Canada, Finlandia, Nuova Zelanda e Regno Unito i ragazzi più dotati costituiscono tra il 15% e il 19% del totale. In Italia solo il 5% degli studenti sono al livello 5, quello più alto.

LE DONNE - L'Italia registra al suo interno forti differenze tra sessi per la comprensione dei testi scritti. Le ragazze registrano un risultato superiore di 38 punti (32 la media Ocse) a proprio favore. In tutti i Paesi, inoltre, i maschi hanno una maggiore probabilità di registrare il più basso livello di comprensione nella lettura (livello 1). Ma in Italia ben il 25% dei maschi non riesce ad andare al di sopra di tale livello a fronte del 13% delle ragazze.

PERO' OMOGENEI - Sotto l'aspetto dell'omogeneità dei risultati degli studenti siamo secondi solo alla Spagna. Ci sono Paesi dove è profondo il varco tra studenti ricchi e poveri, di campagna o di città. E ancora, tra chi frequenta scuole private o pubbliche o di regioni diverse dove le scuole sono amministrate a livello locale. "L'Italia - si legge invece nel documento - possiede un numero relativamente piccolo di studenti con alti livelli di alfabetizzazione, ma non presenta un numero sproporzionato che registri risultati molto scarsi. Così la sua performance complessiva ha più a che vedere con la mancanza di soggetti con risultati molto elevati che con un problema eccezionale di prestazioni scarse".


Presentazione del libro il 18 novembre, ore 15:30
Archivio del Lavoro, Via Breda 56 (Sesto San Giovanni).

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