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Corriere: Tagli, lite Regioni-governo «Ma il tempo pieno crescerà»

Proteste Lezione in piazza a Bologna, gli universitari occupano i binari a Roma

17/10/2008
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Corriere della sera

Annuncio di Berlusconi. Casini: marchiano i bimbi immigrati

Proseguono le contestazioni nelle scuole e negli atenei Oggi scendono in piazza i Cobas
ROMA — Scuola e università: il fronte anti-Gelmini continua l'offensiva. Da una parte notti bianche contro il maestro- unico. Dall'altra occupazioni, cortei e assemblee negli atenei. E ora si aggiunge anche la lite tra Regioni e governo sui tagli che penalizzerebbero le piccole scuole. Da Bruxelles interviene il presidente del Consiglio. Ha visto tante mamme che protestano. Ha ascoltato gli slogan, letto cartelli e striscioni. «Il tempo pieno nella scuola italiana verrà «incrementato» di circa il 50-60 per cento, rassicura Berlusconi, perché ci saranno «più insegnanti a disposizione, il contrario di quello che io ho visto guardando la televisione». Le regioni minacciano il ricorso alla Corte costituzionale contro il piano del ministro per la razionalizzazione della rete scolastica. La mozione sulle classi separate per figli di immigrati continua a provocare polemiche feroci. I cobas oggi scendono in piazza a Roma e a Milano, sperando di fare il pieno e strappare la bandiera della protesta dalle mani dei confederali. Il ministro Gelmini tira dritto e attacca le Regioni. Ma tace sui temi più complicati, come le «classi di inserimento» e oggi non dovrebbe partecipare ad un convegno sull'inserimento degli alunni stranieri.
Con le Regioni si è aperto un braccio di ferro dagli esiti imprevedibili. Tutte, comprese quelle «amiche», hanno chiesto al governo di fare un passo indietro, minacciando il ricorso alla Corte costituzionale contro la norma che prevede il commissariamento in caso di mancata realizzazione entro il 30 novembre degli interventi di razionalizzazione e risparmio nella rete di scuole. «Su materie così importanti il governo non può procedere unilateralmente», protesta il presidente della Conferenza, Vasco Errani. Dura la Gelmini. «Capisco la posizione legittima delle Regioni, ma comprendo e condivido quella del ministro Tremonti e del governo: in 10 anni i parametri che dimensionano gli istituti scolastici non sono mai stati rispettati ». C'è però imbarazzo a viale Trastevere sulla mozione della Lega. L'ultima bordata è arrivata dal leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. «Di questo passo andrà a finire che ai bambini delle classi separate cuciranno sul vestito la lettera "i" come immigrato». Il sottosegretario all'Istruzione Giuseppe Pizza ammette che per ora «le classi di inserimento» sono solo un'idea. Occorre una copertura finanziaria di 50 milioni. Basteranno?
«Non riesco proprio ad immaginare quante classi serviranno, centinaia oppure decine di migliaia?». Secondo un'agenzia Pizza avrebbe detto che «non ci sono soldi» per questa operazione, frase poi smentita.
Cresce la protesta nell'università. Ieri la mobilitazione ha interessato soprattutto Roma, dove gli studenti hanno occupato per pochi minuti i binari della Stazione Termini, e Bologna, dove si sono tenute lezioni in piazza. Mega assemblea alla Sapienza» con il rettore dell'ateneo, Luigi Frati, che ha proposto agli studenti di aprire un dibattito «sulla qualità della proposta formativa e sull'utilità dei corsi di laurea».
Giulio Benedetti