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Corriere: Tutti gli studenti siano uguali davanti alla maturità

Giusto,cercare di migliorare l’esame che chiude la carriera scolasti­ca apportando di volta in volta i corretti­vi che si giudicano opportuni (. Ma senza esagerare. Tutti i cittadi­ni sono uguali davanti alla legge, tutti gli studenti siano uguali davanti alla Maturità.

07/06/2009
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Corriere della sera

Voti invece dei giudizi, il cosid­detto «sei rosso» per evitare le bocciature, modifiche nelle modalità di ammissione agli esami. Come ogni anno la scuola italiana arriva allo sprint finale (scrutini ed esami) con nuove re­gole, magari stabilite in un’oscura nota di un regolamento ministeriale. A que­sta tipica usanza non sfugge la prova più temuta dagli studenti: l’esame di Stato, ovvero la Maturità.

Quest’anno, come previsto dalla ri­forma Fioroni, il complicato meccani­smo dei voti in centesimi subisce una modifica con l’aumento del bonus per gli studenti più meritevoli nell’ultimo triennio scolastico. Nulla di rivoluziona­rio per un esame che cambia quasi ogni anno e che ha una percentuale di promossi molto vicina al cento per cen­to. È vero, dunque, che questo conti­nuo cambiamento delle regole non in­fluisce sul numero complessivo dei «maturi». Ma è vero anche che può pro­vocare differenze nella votazione finale creando una evidente disparità tra gli studenti che nel corso degli anni esco­no dalle nostre scuole. Una disparità sempre più ingiusta e dagli effetti sem­pre più evidenti se si considera la cre­scente importanza del voto finale della Maturità.

In passato, infatti, l’ingresso a tutte le facoltà universitarie era libero e per potersi iscrivere bastava un trentasei anche «stiracchiato». Oggi, invece, ci sono selettivi test d’ingresso, vere e pro­prie soglie di sbarramento dove il voto dell’esame di Stato è spesso decisivo. Ma non solo alle università bisogna guardare. Perché la votazione finale ha sempre più importanza negli istituti tecnici e professionali dove diventa un elemento decisivo del curriculum, in vi­sta di un possibile ingresso nel mondo del lavoro.

Giusto, quindi, cercare di migliorare l’esame che chiude la carriera scolasti­ca apportando di volta in volta i corretti­vi che si giudicano opportuni (l’anno prossimo toccherà ai voti di ammissio­ne). Ma senza esagerare. Tutti i cittadi­ni sono uguali davanti alla legge, tutti gli studenti siano uguali davanti alla Maturità.

Andrea Balzanetti