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Corriere-Università-I docenti vanno scelti anche per le capacità di attirare fondi privati.

Il coordinatore dei consulenti del ministero sulla nuova legge: c'è un finto assemblearismo Adriano De Maio non è solo il rettore della Luiss Guido Carli. E' anche, e soprattutto, il coordinatore...

18/03/2004
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Corriere della sera

Il coordinatore dei consulenti del ministero sulla nuova legge: c'è un finto assemblearismo

Adriano De Maio non è solo il rettore della Luiss Guido Carli. E' anche, e soprattutto, il coordinatore del gruppo di consulenti che ha contribuito alla stesura della riforma voluta dal ministro Letizia Moratti. Claudio Magris sostiene che spesso nelle università si perde tempo in riunioni non sempre necessarie. E' d'accordo?
"Sì, nelle nostre università regna un finto assemblearismo: ogni minima decisione va portata all'attenzione del consiglio di facoltà, del senato accademico, organi collegiali in cui la discussione non esiste perché nessuno pesta i piedi agli altri per non farseli pestare. Bisogna cambiare: solo le scelte strategiche vanno portate all'attenzione degli organi collegiali. Per l'ordinaria amministrazione basta il preside di facoltà o il rettore. A questo progetto sta lavorando sia la conferenza dei rettori che la nostra commissione di consulenza".
Passiamo al sistema dei crediti. Non è un problema che gli studenti scelgano gli esami in base al punteggio e non in base alla proprie preferenze o all'utilità del corso?
"E' vero, ma succedeva anche prima. Quanti studenti di giurisprudenza hanno scelto filosofia del diritto come esame complementare solo perché più facile? Il sistema dei crediti ha il difetto di aver esasperato l'atteggiamento utilitaristico degli studenti. Ma ha il grande vantaggio di facilitare la mobilità degli studenti, sia interna che verso l'estero".
Da tempo le università lamentano la scarsità dei fondi. Ma, secondo Magris, siamo arrivati al punto che la ricerca dei finanziamenti toglie tempo ed energie all'attività scientifica.
"I soldi sono pochi e questo è un problema generale. Ma quello che serve davvero è un sistema di valutazione dell'attività di ricerca che consenta di premiare, dal punto di vista economico, i progetti più validi. Lo stesso principio dovrebbe valere quando si sceglie un nuovo professore".
In che senso?
"Nella scelta di un nuovo docente dovrebbe valere anche la sua capacità di portare finanziamenti privati. In molti Paesi europei, come la Gran Bretagna, è già così, per non parlare degli Stati Uniti".
Non c'è il rischio che questo criterio pesi più della preparazione?
"No, sarebbe uno dei criteri. Ma non certo l'unico".

Lorenzo Salvia"


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