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Corriere: Università, rivolta contro il caro-test

Fino a 110 euro per la prova d'ingresso. Ai rettori 12 milioni: «Ma le spese sono alte»

31/08/2007
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Corriere della sera

Sono duecentomila gli studenti che stanno per iniziare le selezioni. Boom di iscrizioni a Medicina, Ingegneria, Economia

MILANO — Le lamentele rimbalzano dai blog dei ragazzi. La vacanza rovinata: «Ho dovuto risparmiare tutta estate per iscrivermi al test della Bocconi». Il bilancio: «Tra viaggio e albergo la prova di Medicina mi costa 350 euro». La rabbia: «L'università sta diventando un lusso». Ancora prima di iscriversi: sostenere un test di ingresso costa anche 110 euro. Duecento e più, se si tenta (come spesso succede) in 3 o 4 atenei. E se si aggiungono i libri di preparazione e le ripetizioni, si arriva a 500. Senza alcuna certezza di farcela. Medicina (boom di iscrizioni quest'anno), Ingegneria, Economia, Scienze della comunicazione. Sono circa duecentomila i diplomati di tutta Italia che nei prossimi giorni dovranno affrontare una o più selezioni. I loro sforzi porteranno nelle casse degli atenei oltre 12 milioni di euro. «Sono i costi di gestione», spiegano i rettori.
LE CITTÀ PIU CARE — A pagare il prezzo più salato (e continueranno a farlo anche dopo aver superato il test) sono i «fuori sede», giovani che si iscrivono nelle università lontane dal Comune di residenza: sostenere una prova può arrivare a costare, trasferta compresa, fino a 500 euro. «Troppo», scrivono i ragazzi. Tanto più se le loro aspirazioni si dirigono verso Milano e Roma, dove si concentrano gli atenei che per la prova di ammissione fanno pagare di più.
Qualche esempio: 80 euro in Bocconi, 55 a Roma Tor Vergata, 50 in Statale (Medicina), 95 alla Cattolica di Roma (sempre Medicina).
Non che le richieste manchino. Anzi. Alla Bocconi, quest'anno, le preiscrizioni sono aumentate del 14 per cento, al Politecnico di Milano sono 11.500 gli aspiranti ingegneri e architetti. Ognuno di loro ha pagato 50 euro: più di mezzo milione nelle casse dell'ateneo. Si difende il rettore, Giulio Ballio: «Quattro giorni di test online costano». Anche l'orientamento ha un prezzo: «Ai ragazzi del quarto anno di superiori — continua Ballio — offriamo una sessione gratuita di test».
IL RECORD — È la Luiss di Roma l'università con il test più caro: 110 euro per la prova di ingresso che si terrà il 7 settembre (260 posti: le iscrizioni si chiudono il 3). Il direttore generale, Pier Luigi Celli, è sereno: «Il costo è sempre lo stesso da due anni. E per esperienza posso dire che chi si iscrive alla nostra selezione prova anche in Cattolica e a Roma 3. Quello che conta, in questi ragazzi, è la motivazione: sanno investire sul loro futuro ». Al secondo posto si piazza l'Università San Raffaele di Milano, facoltà di Medicina e Chirurgia: cento euro. Spiegazione: «Dobbiamo affittare un centro congressi per organizzare la prova. Non abbiamo lo spazio per contenere tutti i candidati (2.314 richieste per 92 posti)».
AL SUD — Tentare una carta per il futuro costa molto meno a sud di Roma: 25 euro a Palermo, alla Federico II di Napoli 20 euro per Architettura ed Economia, 35 per Medicina a Bari. Guido Trombetti, rettore della Federico II, allarga le braccia: «Tutti conoscono il tessuto sociale del Mezzogiorno, i prezzi non possono superare una certa cifra». La confessione: «Già i corsi ad accesso programmato sono una limitazione. Il caro test è una limitazione alla limitazione».
CHI SALE CHI SCENDE — Cresce la voglia di diventare medici. Da Nord a Sud. A Tor Vergata, a Roma, le domande per Medicina sono il 32 per cento in più del 2006. Più 14 per cento al San Raffaele, bene a Bari e a Napoli. Tra le preferite dei ragazzi, anche Lettere e le materie scientifiche, in netta ripresa dopo la crisi degli scorsi anni. Le «sempreverdi»: Economia e Ingegneria. In lieve calo, Giurisprudenza e Scienze politiche.