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Corriere-Uto Ughi:"La Moratti, intendiamoci, mi sta pure simpatica, è ...

ROMA - "La Moratti, intendiamoci, mi sta pure simpatica, è ... ROMA - "La Moratti, intendiamoci, mi sta pure si...

11/09/2005
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Corriere della sera

ROMA - "La Moratti, intendiamoci, mi sta pure simpatica, è ...
ROMA - "La Moratti, intendiamoci, mi sta pure simpatica, è piena di buone intenzioni. Ma non si può affidare la musica a degli incompetenti, a dei burocrati di terza categoria, gente che non ne capisce niente". Uto Ughi le ha chiesto più volte di promuovere l'educazione musicale nelle scuole. "Non si è mai mosso nulla. Anzi. Con la riforma hanno spazzato pure le briciole rimaste, ora non c'è più nemmeno quel pochissimo". Dal ministero della Pubblica istruzione gli è stato risposto: "Però ci sono i laboratori musicali". E qui l'indignazione del grande violinista si impenna: "Dove si suonano gli strumenti elettrici, musica contemporanea. Una proposta grottesca. Io parlavo di Beethoven, Vivaldi, Mozart, Schubert. Avevamo una grande tradizione culturale, adesso la legge parifica il conservatorio all'università in cui si entra a 18 anni. E prima dove la studiano i ragazzi, in aperta campagna? Ma non sanno che bisogna cominciare da piccolissimi, a 5 anni?".
Il maestro intanto fa da solo. Domani al Teatro dell'Opera si apre la manifestazione "Uto Ughi per Roma", 12 prestigiosi concerti gratuiti per diffondere la musica classica tra i giovani. Il 20 settembre suonerà proprio Ughi, con la violinista Maryse Regard, all'auditorium di via della Conciliazione.
Di Letizia Moratti dice anche che "pensa ad altre cose, ogni anno ci tagliano fondi". Nessuno mai che pensi di consultare lui, Pollini, Muti, Accardo. "Certo non avremmo velleità di posti. Ma almeno... E invece impera la superficialità totale. Abbiamo Venditti che presenta Mozart, Dalla che fa la Tosca, Battiato un film su Beethoven. Ma cosa volete che ne sappiano loro?". Colpa dell'appiattimento culturale, accusa il maestro. "Ai ragazzi vengono proposte sempre le stesse cose, gli si fa credere che il pop e la classica sono uguali ma non è così. Come Dante Alighieri non è Novella 2000 , Mozart non è Lucio Dalla". Ci sarebbe il modo di rendere le lezioni interessanti. "Come faceva Bernstein che spiegava la funzione degli strumenti in un'orchestra in modo semplice, alla portata di tutti".
Qui va così. "Fino a 15 anni fa la, Rai aveva le sue orchestre, il sabato e la domenica c'erano programmi di musica a orari accessibili". Adesso la classica è relegata alle ore notturne. "Dicono che costavano troppo i musicisti. Ma per il calcio e Sanremo i soldi li trovano. Trovano miniere d'oro se vogliono".

Giovanna Cavalli