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Corriere: Veltroni lancia il suo decalogo: più merito e trasparenza

Il piano Dal Pd 10 proposte per l'istruzione: inserimento di giovani docenti e fondi agli atenei in base ai risultati

29/10/2008
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Corriere della sera

ROMA — Merito, autonomia, trasparenza nelle carriere dei professori, inserimento di docenti trentenni «perché in tutta Europa sono i giovani a insegnare e non i cinquantenni». Ancora, più finanziamenti pubblici agli atenei, ma sulla base dei risultati ottenuti. E sostegno per l'accesso allo studio alle fasce sociali deboli, con il progetto Erasmus (periodi di studio all'estero) e altre agevolazioni estese a tutti gli studenti. Sono questi i punti cardine della proposta di riforma dell'università abbozzata dal Pd e illustrata ieri alla Camera da Walter Veltroni e dai ministri ombra Maria Pia Garavaglia (Istruzione) e Pina Picierno (Politiche giovanili), e da Luciano Modica, responsabile università del partito.

«Noi vogliamo apportare una grande innovazione per modernizzare ed europeizzare il sistema universitario perché attraverso la formazione si costruisce il futuro del Paese — ha detto Veltroni —. Vogliamo un sistema più equo per gli studenti perché permetta anche a chi viene da famiglie disagiate di poter accedere ai corsi di laurea, cosa adesso spesso impossibile. E più trasparente nelle carriere dei professori, che spesso seguono strani percorsi». Il leader del Pd ha spiegato che questo progetto «è una delle prime proposte di riforma del governo ombra, che sta raccogliendo il lavoro dei primi mesi ». E sull'università, «siamo all'ultimo posto in Europa come livello di finanziamento: adesso si spende poco e male, dobbiamo spendere di più e meglio».

Il progetto, in dieci schematici punti «ma ancora da approfondire », si pone l'obiettivo, come ha spiegato Luciano Modica, «di istituire procedure trasparenti nell'assegnazione dei fondi per la didattica e per la ricerca e nella selezione e nelle carriere del personale docente, troppo spesso «condizionate dai nepotismi». Inoltre, «la riforma si propone di introdurre tutti gli strumenti di valutazione indipendente della qualità degli atenei e anche del lavoro dei professori, per assegnare le risorse sulla base del merito».

Secondo Pina Picierno, poi, «serve un incremento dei finanziamenti per il diritto allo studio, per permettere a tutti gli studenti di accedere attraverso una borsa nazionale alle misure di sostegno, che adesso sono differenti da regione a regione».

Paolo Foschi