Corriere-Virgilio, sospensioni da tre a dieci giorni
Molti consigli di classe sono stati annullati per vizi nelle convocazioni. Ma partono le prime sanzioni Virgilio, sospensioni da tre a dieci giorni Gli studenti "condannati" a lavorare per...
Molti consigli di classe sono stati annullati per vizi nelle convocazioni. Ma partono le prime sanzioni
Virgilio, sospensioni da tre a dieci giorni
Gli studenti "condannati" a lavorare per riadattare l'istituto devastato dall'occupazione
Quanti studenti sono stati già sospesi al Virgilio? Il rientro dalle vacanze è stato una vera doccia fredda per i 900 studenti del liceo uscito piuttosto malconcio dall'occupazione di fine novembre. Da una settimana infatti, su impulso della preside Rosanna Bornoroni, si susseguono a ritmo serrato i consigli di classe in cui vengono comminate le sospensioni. Nel mirino ci sono 19 studenti identificati come "occupanti" nonché "violenti" in relazione a quanto è avvenuto nel liceo durante l'occupazione il giorno 30 novembre. I consigli si svolgono alla presenza anche di rappresentanti degli studenti e dei genitori. Ma una prima tornata di riunioni è stata annullata per vizi di forma nelle convocazioni. Le misure comminate vanno per il momento da un massimo di 10 giorni, toccati a una studentessa, a un minimo di 3. I dieci giorni sono stati peraltro divisi tra 5 di sospensione e 5 di lavori di riadattamento dell'istituto che ha subito pesanti devastazioni. Parte dei docenti appoggia questo "repulisti", parte invece ne critica gli aspetti puramente repressivi e tardivi. E su questo confronto - che va avanti dal consiglio dei docenti del 10 dicembre scorso, i cui risultati vennero anticipati dal Corriere il 15 dicembre - si è scatenata una bagarre polemica: al centro delle dichiarazioni l'interpretazione di un documento contro le occupazioni. Nell'auspicio che gli studenti venissero messi in condizione di conoscere le conseguenze delle occupazioni, incontrando anche rappresentanti delle forze dell'ordine e del Tribunale dei minori, qualcuno ha voluto leggere l'istituzione di una "commissione anti occupazioni". È lo stesso documento in cui i docenti del liceo romano definivano l'occupazione "un atto illegale che lede gravemente la scuola pubblica, perché ne impedisce il buon funzionamento che la Costituzione e le leggi le assegnano come obiettivo".
Il timore scatenato dalla possibilità che venisse istituita una "commissione" e soprattutto dal precedente che questo avrebbe rappresentato, ha guidato molte delle reazioni di ieri. Pesantemente negativo il giudizio del coordinamento genitori democratici sui provvedimenti. "Ho la sensazione che questo atteggiamento sia il segno dei tempi", afferma Angela Nava, portavoce dell'associazione e si chiede perché mai si sia deciso di non applicare lo "statuto degli studenti e delle studentesse". "In un momento in cui stanno saltando norme e diritti - prosegue Nava - sarebbe stato bene dimostrare l'efficacia di una norma. Le responsabilità vanno ricondotte ad un ambito educativo obbligando i ragazzi a rifondere il danno economico". Lapidario il commento dell'Uds, l'unione degli studenti: "È un atto politico gravissimo di censura e lesione delle libertà degli studenti. L'obiettivo è far passare un chiaro messaggio culturale secondo cui occupazioni e libera espressione della protesta equivalgono a devastazione".
Più cauta la posizione della Cds, la confederazione degli studenti: "Bisogna accertare le responsabilità e punire i colpevoli dei pochi casi in cui alcune scuole, come il Virgilio, hanno subito ingenti danni durante le occupazioni". Solo l'associazione dei genitori cattolici Agesc ha sostenuto il collegio dei docenti, sottolineando: "È necessario riportare i ragazzi alle proprie responsabilità".