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Da lunedì riaprono scuole, da sciogliere nodo riforma superiori

Da lunedì riaprono scuole, da sciogliere nodo riforma superiori ROMA (Reuters) - Oltre otto milioni e mezzo di studenti cominceranno da lunedì a tornare in aula nell'anno in cui il govern...

07/09/2005
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Da lunedì riaprono scuole, da sciogliere nodo riforma superiori
ROMA (Reuters) - Oltre otto milioni e mezzo di studenti cominceranno da lunedì a tornare in aula nell'anno in cui il governo di centrodestra punta a completare la sua riforma della scuola, superando le resistenze delle Regioni verso modifiche nelle superiori.

Lo ha detto oggi il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, presentando l'anno scolastico 2005/2006, e approfittando dell'occasione per stendere un bilancio dei suoi oltre quattro anni a Viale Trastevere a pochi mesi dalle elezioni politiche.

"La riforma è in una fase di attuazione significativa e anche quest'anno siamo riusciti a garantire docenti e supplenti in ogni classe fin dal primo giorno di scuola", ha detto Moratti, che il premier Silvio Berlusconi vorrebbe candidare a sindaco di Milano nel 2006.

Quest'anno ci saranno 8.728.800 studenti a scuola, l'88% dei quali in istituti statali, accolti da oltre 800.000 insegnanti. Trentacinquemila sono stati quelli assunti quest'anno, ha detto il ministro.

Il 12 settembre saranno in classe i ragazzi di Friuli, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte e delle province di Bolzano e Trento. Dopo di loro, toccherà, il 14, a laziali e valdostani.

Il 15 sarà la volta degli studenti di Abruzzo, Calabria, Campania, Toscana e Umbria e il 19 di quelli di Basilicata, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto. Ultimi a rientrare, il 20 settembre, gli studenti liguri.

La riforma del centrodestra, ha elevato a 18 anni l'obbligo scolastico, ha riorganizzato i cicli scolastici, abolendo l'esame di quinta elementare, ha permesso di anticipare a prima dei sei anni l'inizio della scuola e ha riorganizzato le superiori.

Anche l'ultimo decreto attuativo della riforma, quello sul riordino delle superiori, è stato licenziato in via preliminare dal governo, ma deve ancora passare lo scoglio della conferenza Stato-Regioni del 15 settembre e il parere delle commissioni parlamentari prima del via libera definitivo del Consiglio dei ministri.

RIFORMA A REGIME DAL PROSSIMO ANNO

La delega al governo per attuare integralmente la riforma -- che sarà completamente a regime dal prossimo anno scolastico -- scade il 17 ottobre.

Numerose sono le incognite che ancora gravano sul varo definitivo delle nuove superiori: dalla garanzia di una copertura economica del ministero dell'Economia al giudizio delle regioni che nel sistema a doppio binario previsto dalla legge -- licei e scuole di formazione professionale -- temono di perdere le loro competenze.

Tanto più che le sperimentazioni incoraggiate dal ministero dell'Istruzione non hanno finora raccolto il sostegno di diverse amministrazioni regionali.

"In conferenza Stato-Regioni definiremo l'ultimo decreto nella parte che riguarda il rapporto con le regioni", ha detto oggi Moratti, dicendosi sicura di portare in porto tutta la sua riforma entro ottobre.

Moratti ha vantato oggi gli "obiettivi già raggiunti" del nuovo ordinamento: tutti a scuola fino a 18 anni e riduzione dell'abbandono scolastico dal 25% nel 2001 al 20% del 2005 (media europea, 18%); un milione di bambini in più che studiano l'inglese e alle medie studio di una seconda lingua comunitaria; oltre 45.000 bambini a scuola in anticipo a cinque anni e mezzo.

Ma per altri aspetti i sindacati frenano. La figura dell'insegnante tutor prevista dal decreto sul primo ciclo, per esempio, è ancora al centro di una trattativa con i sindacati avviata alla fine di agosto 2004 e finché non sarà raggiunta un'intesa ogni decisione sulla questione è congelata, ha detto la Cgil.