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da Proteonews-Bilancio di fine anno

Editoriale della newsletter di Proteo Fare Sapere Contributo inserito il 12/07/2004 Bilancio di fine anno Scriviamo mentre una crisi politica che appare irreversibile attanaglia l'esecutivo...

14/07/2004
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Proteo Fare Sapere

Editoriale della newsletter di Proteo Fare Sapere Contributo inserito il 12/07/2004

Bilancio di fine anno

Scriviamo mentre una crisi politica che appare irreversibile attanaglia l'esecutivo. Il bilancio dello Stato è al dissesto, che inutilmente si è tentato di mascherare con entrate inesistenti e condoni, tutti stratagemmi che ormai non possono più funzionare.
Le elezioni europee ed amministrative hanno segnato un'inversione di tendenza notevole.
I movimenti della pace e quelli contro la Moratti (e di entrambi abbiamo fatto parte) hanno anch'essi contribuito a creare le condizioni per la sconfitta del polo.

Con l'occasione, un piccolo bilancio di fine anno della nostra associazione:
Siamo presenti, a partire anche dal nostro sito ristrutturato, nel dibattito nazionale sulla scuola, con un originale punto di vista. I temi legati all'importanza della formazione, della ricerca, del diritto alla conoscenza, su cui abbiamo basato la nostra elaborazione, sono sempre più al centro anche del dibattito politico e sociale sul destino del nostro Paese.
Le nostre sedi provinciali e regionali hanno fatto un notevole lavoro e promosso oltre 340 iniziative.
Nella formazione a distanza siamo presenti con una nostra proposta.
Inoltre siamo riusciti, in collaborazione con le altre associazioni, a promuovere forme di contestazione alla legge Moratti dal punto di vista professionale.

Contro la legge Moratti pendono ricorsi per incostituzionalità presso la Consulta e ricorsi al TAR.
Al grigio inverno del governo è sopravissuta l'autonomia scolastica, intesa come sovranità didattica ed auto-organizzazione antitesi della privatizzazione della scuola, con la trasformazione delle 10 mila scuole in 10 mila aziende, meglio se svincolate dallo Stato, riproposta anche in un recente convegno da Treelle. Aziende che si vorrebbero magari governate ed è il colmo da dirigenti esterni.

Nelle scuole, in ogni scuola si è consumato uno scontro dove si sono definite le prerogative ed i poteri della scuola del prossimo decennio. Lo scontro era tra chi rivendicava l'autonomia professionale e l'autogoverno nella scuola della Repubblica e chi invece col decreto Moratti pretendeva di fare carta straccia della Costituzione italiana.

In molte scuole l'offerta formativa modello Moratti è stata respinta, congelando i pof, oppure si è operato col metodo della riduzione del danno. Sbaglia chi presenta questa diversità di risultati come una sconfitta.
Il dato politico è che chi si aspettava dagli insegnanti se non condivisione acquiescenza (sottovalutandone la dignità professionale) ha trovato una forte resistenza, che è andata oltre i confini delle divisioni politiche.
I collegi hanno discusso, si sono resi consapevoli e protagonisti delle loro prerogative acquisite con l'autonomia, e questo rappresenta già una sconfitta della legge Moratti e della logica che la ispira.

Sul tutor poi, si è avviata la trattativa contrattuale. Senza accordo di tutor non si parla.
Anche i tempi tecnici, quindi, ne rendono impossibile l'applicazione con il prossimo anno scolastico.

Alcune scuole hanno rinviato al prossimo settembre ogni decisione, sperando in maggiore chiarezza. Ma non solo per queste l'inizio anno sarà impegnativo.
Dobbiamo prepararci al prossimo decreto sulle superiori. Ciò che se ne conosce per ora è allarmante, ma su questo fronte anche il mutato quadro politico nelle amministrazioni locali crea qualche preoccupazione al Governo.

Le riduzioni di organico, la ristrutturazione delle cattedre, i limiti alla formazione delle classi, i tagli del sostegno, il caos delle nomine, i tagli ai servizi ATA, i mille fatti grandi e piccoli con cui si mortifica la qualità della scuola sono questioni che attengono alla battaglia sindacale e ai diritti delle famiglie, ma che riguardano in misura non minore la nostra dimensione professionale, e su questo ci sarà ancora da dare battaglia, difendendo metro per metro.

Ma intanto, per fortuna, tutto è in movimento.
I partiti politici, partecipando alla manifestazione del 15 di maggio,hanno sottoscritto una piattaforma in cui si propone l'abolizione della legge Moratti.

Al cambio di governo non occorrerà una terza riforma. Basterà che si decida di abrogare la Legge Moratti, e poi con pazienza con la scuola, i suoi sindacati,le sue associazioni costruire un nuovo patto per investire nei saperi.
Dovremo convincere un paese impoverito con un bilancio sfasciato che, nonostante i debiti, se vuole vivere deve investire nei saperi, in ricerca, scuola ed università. Sarà il compito del prossimo anno.

Buone vacanze a tutti.