da Proteonews-UN MAGGIO DI LOTTA PER L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MORATTI
UN MAGGIO DI LOTTA PER L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MORATTI Non ci arrendiamo La lotta contro la controriforma continua. La scuole, i movimenti ed i sindacati non si arrendono. L'amministrazion...
UN MAGGIO DI LOTTA PER L'ABOLIZIONE DELLA LEGGE MORATTI
Non ci arrendiamo
La lotta contro la controriforma continua. La scuole, i movimenti ed i sindacati non si arrendono. L'amministrazione è in difficoltà.
Chi scrive pensava che ci fossero le condizioni per uno sciopero generale della scuola, con il quale saldare la lotta alla controriforma alla lotta contro il precariato, e a rivendicazioni di natura sindacale attraverso l'apertura del biennio contrattuale. Infatti se non si aprono i contratti questo strumento viene vanificato.
Insomma, in questa lotta di resistenza, in cui l'obiettivo strategico rimane l'abolizione della legge Moratti, ma in cui sono quanto mai importanti anche tattica e alleanze, è certamente giusto utilizzare anche lo strumento più classico di lotta sindacale.
Il versante politico si sta muovendo ed inizia a rispondere alle sollecitazioni dei movimenti e del sindacato, il politicismo spinto (non possiamo cambiare una legge ogni cinque anni, quindi teniamoci la Moratti) è sempre meno gettonato e sempre più spesso (finalmente!) si sente ripetere dalla politica che la legge Moratti "si abbatte e non si aggiusta".
I movimenti
Sul versante dei movimenti, preziosissimi, dobbiamo registrare due cose:
la prima che essi sono attivi laddove è esteso il tempo pieno della scuola elementare e nelle grandi città;
la seconda che essi, pur rappresentando il rifiuto della legge in modo eclatante (e assumendosi così il compito di farlo per tutti), nelle città medie italiane e laddove non c'è il tempo pieno faticano ad affermarsi. Ed altrettanto accade nelle scuole superiori.
In quelle realtà può giocare, e lo gioca, un ruolo prezioso il sindacato, che si fa promotore presente e visibile della rivolta.
Cambio di strategia
La strategia di intervento del sindacato deve però ridisegnarsi dopo l'annuncio da parte del disperato cavaliere - della riduzione delle tasse di 7500 miliardi di vecchie lire, che corrisponde agli aumenti previsti per tutti i contratti del pubblico impiego.
Questo ci obbliga ad una risposta adeguata al nuovo livello dello scontro: uno sciopero generale di tutto il pubblico impiego, perché quei soldi si vogliono sottrarre a tutti i 4 milioni di pubblici dipendenti, e perché per noi è importante l'apertura del tavolo contrattuale per il biennio economico, visto che anche qui abbiamo carte da giocare contro la legge Moratti.
Anche gli appelli che girano in rete per lo sciopero della sola scuola devono fare i conti con questa nuova realtà.
Il movimento, se non vuole cercare la bella morte attraverso la testimonianza, ma vuole vivere e vincere, deve usare tutti gli strumenti di cui dispone: ieri lo sciopero della sola categoria; oggi, dopo il progetto del cavaliere della riduzione delle tasse, lo sciopero generale di tutto il pubblico impiego. Mi auguro che i promotori degli appelli colgano questa necessità, pena il rischio di indebolire il movimento stesso, e specialmente il suo carattere unitario.
L'unità sindacale è una risorsa
Chi scrive ritiene infatti che l'unità dei sindacati confederali della scuola sia una risorsa che vada perseguita con laicità, così come ha fatto l'attuale segreteria della cgil-conoscenza (adesso si chiama così la cgil scuola!) che, peraltro ha anche indetto scioperi da sola contro la finanziaria e per i diritti, quando questo si è reso necessario.
Oggi l'unità dei sindacati confederali contro la riforma è netta e va mantenuta. I proponenti appelli devono sapere che questi potrebbero venir giocati, in nome di una bella testimonianza, contro lo sciopero del pubblico impiego e debbono interrogarsi se ciò è utile, così come debbono chiedersi se è utile indebolire la cgil-conoscenza, che innegabilmente è da sempre il nocciolo duro contro la legge Moratti, mettendola tra due fuochi.
Nelle scuole si afferma il diritto all'autogoverno
Credo invece che occorra con urgenza offrire una sponda ai movimenti di natura professionale che respingono, nelle singole scuole e nella piena legalità, le ore facoltative, il tutor e fra poco non potranno che respingere i programmi Bertagna perché infondati dal punto di vista professionale e scientifico.
Queste prese di posizione sono un fatto nuovo e importantissimo, non un momento di divisione o di debolezza.Non vanno sottovalutati, ma supportati in ogni modo possibile.
Una nuova manifestazione a Roma può essere importante, e poi vogliamo trasformare maggio in un mese gioioso di rivolta. Assemblee di preparazione dello sciopero e di attacco alla legge Moratti nelle elementari e medie ma anche nelle superiori, manifestazione nazionale a Roma di protesta contro la legge Moratti a metà maggio, il 16 a Barbiana per ricordare Don Milani ed il 21 sciopero generale del Pubblico Impiego.
E nel mezzo tante delibere dei collegi docenti che si rifiutano di operare come vorrebbe la Moratti, e poi&.vediamo cosa produrrà la via legale che è stata intrapresa.
Per vincere conta la strategia ma anche la tattica.
Non basta darsi obiettivi giusti (abolizione della controriforma). Occorre interrogarsi e capire, senza illusioni, quali siano gli strumenti più idonei per perseguirli.
La prima regola dei partigiani, il contrario della cultura bellicista, era così riassumibile: "prima di tutto, salvate la pelle!"
Noi prima di tutto cerchiamo di essere flessibili e salvare gli strumenti che ci servono per vincere, perché dobbiamo vincere !
Omer Bonezzi