Dai prof alle palestre arriva online la pagella che dà i voti alle scuole
Non servirà più il passaparola: le famiglie prima di iscrivere i figli potranno conoscere ogni dettaglio sugli istituti. E in alcuni casi anche sulle singole classi Pubblici anche i risultati dei test Invalsi
Salvo Intravaia
Il ministero dell’Istruzione rende le scuole più trasparenti. Da ieri, le famiglie possono conoscere ogni dettaglio degli istituti frequentati dai propri figli o di quelli in cui intendono iscriverli. E in alcuni casi anche della singola classe. Con la pubblicazione del Rapporto di autovalutazione — il cosiddetto Rav — la piattaforma del Miur “Scuola in chiaro” si arricchisce con le informazioni sul contesto socio-economico della scuola, sulle performance degli alunni nei test Invalsi, sull’uso delle risorse e sulle strategie che preside e insegnanti intendono intraprendere per migliorare l’azione educativa negli anni a venire. Con la possibilità per le famiglie di fare confronti con le altre scuole del territorio e le medie provinciali, regionali e nazionali. I Rapporti analizzano, anche per singole classi, lo status socio economico e culturale delle famiglie soffermandosi sulla percentuale di alunni svantaggiati. Navigando sul sito è possibile conoscere l’età media degli insegnanti — 4 su dieci over 55 — e lo stato di conservazione dell’edificio scolastico dell’istituto che interessa. Pochi quelli con tutte le certificazioni in regola. E ancora: è possibile sapere il tasso di precariato degli insegnanti — attorno al 16 per cento a livello nazionale — per farsi un’idea del numero di supplenti che cambierà nel corso dell’anno il proprio figlio. Ma forse l’informazione più interessante riguarda gli esiti dei test Invalsi, che le pagelle d’istituto pubblicano per tutte le classi in cui si svolgono annualmente: la seconda e la quinta elementare, la terza media e la seconda superiore. Un dato, quello dei risultati dei test Invalsi per la singola classe, finora top secret. Per queste classi vengono riportati i punteggi medi in Italiano e Matematica e le famiglie potranno farsi anche un’idea, numeri alla mano, di quanto siano bravi i rispettivi docenti. Informazioni che, fino a poco tempo fa, venivano raccolte attraverso il passaparola e le chiacchierate telefoniche con amici e parenti. Dai Rapporti stilati dalle scuole si scopre che la rappresentanza maschile fra gli insegnanti si è ridotta al 12 per cento. E che non sempre il docente assente viene sostituito da un supplente. Al superiore, nel 30 per cento dei casi va in classe un’insegnante interno alla scuola che non viene retribuito e nel 35 per cento delle volte la classe resta incustodita, entra qualche ora dopo o esce in anticipo.