Dal Cts al ministero all'Istruzione: Agostino Miozzo cambia incarico
Farà da consulente al ministro Bianchi per la gestione dei dati sui contagi nelle scuole
Ilaria Venturi
Agostino Miozzo passa dal Cts a Viale Trastevere. Consulente del ministro Patrizio Bianchi per la gestione delle scuole, ad oggi chiuse in dieci regioni e messe di nuovo a distanza, dai nidi alle università. In particolare darà supporto sulla gestione dei dati Covid. Da costruire è un sistema più affidabile e preciso di informazioni sulla pandemia correlato ai contagi e alle quarantene negli istituti, aspetto che ha sempre fatto acqua in questo anno di pandemia.
Cambia dunque ruolo Agostino Miozzo. Ieri si è dimesso da coordinatore del Comitato tecnico scientifico, si dice anticipando una richiesta che era nell'aria. Una decisione concordata con palazzo Chigi e con il ministro alla Salute Roberto Speranza, inevitabile anche in virtù delle nuove nomine - vedi la gestione del piano vaccinale - volute dal premier Mario Draghi. Con Bianchi d'altra parte Miozzo si è sentito e visto più volte proprio per discutere del tema spinoso dei dati sull'andamento del virus nelle scuole.
Nella lettera di dimissioni, anticipata dal Corriere della Sera, Miozzo afferma che "nel tempo sono state progressivamente modificate le competenze ed il ruolo originale", concorda sulla necessità di una "sostanziale rivisitazione del suo mandato" e per questo dice di "considerare che anche il mio incarico di coordinatore possa ritenersi compiuto".
"Credo di potermi dedicare ora ad un'altra emergenza, quella scolastica, che, nel corso della pandemia, ha imposto una particolare attenzione viste le enormi e, per certi aspetti insormontabili, difficoltà nelle quali il mondo della scuola si è trovato. - chiude Miozzo nella sua lettera - Il mondo della scuola ha sofferto moltissimo l'impatto della pandemia e continua a pagare un prezzo altissimo nell'attesa che l'emergenza arrivi ad una fase di controllo che consenta a più di dieci milioni tra studenti e personale docente e non di tornare alla normalità. Con l'esperienza maturata al Cts, cui si sommano i tanti anni di lavoro in Protezione civile, spero di poter dare un fattivo contributo a quel settore che considero strategico per la vita ed il futuro del nostro Paese".
Miozzo, medico, 67 anni, una lunga esperienza nella protezione civile, non ha mai taciuto sulle conseguenze negative per bambini e ragazzi della didattica a distanza. E su tante cose, poi non realizzate, aveva cercato di indirizzare il mondo della scuola alle prese con la pandemia. Ad agosto scorso, per dire, il Comitato tecnico scientifico era stato chiaro: "serve il ritorno del medico scolastico". E più volte il coordinatore è intervenuto sull'utilizzo della Protezione civile, messa a disposizione per la prima Maturità-Covid, per gestire i contagi nelle scuole. Rimase inascoltato.
Di recente era finito nel mirino dei governatori di centro destra per aver suggerito al presidente del consiglio Mario Draghi di favorire la riapertura serale dei ristoranti garantendo "un rigoroso meccanismo di controlli, cosa che fino ad ora non è stata".
"La scuola non è sicura nel senso che al momento non ci sono evidenze scientifiche che lo sia. Il coordinamento di Miozzo al Ministero dell'Istruzione è una buona notizia perché consentirà di uscire dalla narrazione e di andare sui fatti reali, sui dati, indispensabili per le prossime aperture" dice il segretario nazionale Uil scuola, Pino Turi.