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dal forum del Corriere

credibilità di una professione Volevo porre l'accento su un aspetto che non sempre viene messo in evidenza ...

05/11/2001
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credibilità di una professione

Volevo porre l'accento su un aspetto che non sempre viene messo in evidenza ma a mio parere è molto importante e cioè quello della credibilità della figura dell'insegnante. Tutte le volte che nella società si discute di qualche problematica inerente l'universo giovanile si pone giustamente in risalto l'importanza della scuola in quanto primo baluardo per potere se non risolvere quantomeno dare un grosso contributo nell'affrontare le emergenze della società. Non si tiene però conto, a mio avviso, del fatto che un messaggio che arriva ai ragazzi da una figura che di fatto viene svilita in maniera pesante dallo Stato non può sicuramente avere una grande efficacia. Ci piaccia o no una società il cui parametro di valutazione è il denaro ci giudica poco più che dei falliti e di conseguenza il messaggio educativo ha ben poche speranze di essere preso veramente sul serio.
Morale della favola i nostri politici devono piantarla di avvilirci con retribuzioni ridicole e poi di fronte ad ogni emergenza(droga, perdita di valori,emarginazione e via discorrendo) proclamare con enfasi che la scuola ha un ruolo fondamentale nel porvi rimedio.
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Le scelte della Moratti

Sono un'insegnante elementare di Grosseto, cattolica praticante, e reputo inaccettabile l'ultima scelta della Moratti: il cardinale Tonini, presidente onorario della Commissione del codice deontologico degli insegnanti. Nutro per il cardinale molta simpatia e rispetto, ma non altrattanto per la ministra in questione, perché mostra di non conoscere la scuola italiana e in particolare quelle materna ed elementare che raggiungono punte di eccellenza in Europa e nel mondo (parole di Guido Petter, in La vita scolastica del 1° novembre 2001). Questo non fa che contribuire a rendere ancora più opaca l'immagine dell'Italia nel mondo (pur rendendo un bel servizio al governo Berlusconi).
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Autonomie scolastiche

Da dieci anni insegnante precaria di lingue, ho progressivamente visto la scuola scivolare ogni anno di più versi il baratro della superficialità e dell'ignoranza. Gli allievi, figli del benessere economico più banalizzante, sono distratti da mille cose futili (moda, fitness, tv, moto etc), spesso sono arroganti, puntano solo al voto (quando lo fanno, se no neanche a quello), non hanno interessi culturali e vogliono solo un diploma. Gli insegnanti sono demotivati, stanchi di essere sfruttati: sempre nel mirino delle famiglie degli allievi, che proteggendo qualsiasi mancanza dei loro pargoli, pretendono però che la scuola insegni tutto quello che essi non si sono mai sognati di impartire loro (ovvero educazione, senso sociale, autodisciplina etc.) Ai consigli docenti i presidi "manager" parlano soltanto di soldi, di stanziamenti, di sindacati, di leggi e disposizioni amministrative che nulla hanno a che fare con le reali necessità pedagogiche di docenti ed allievi. Dei veri problemi della scuola non si parla mai, tanto "va-tutto-bene-così". L'idea dell'autonomia finanziaria degli istituti, infatti, non ha fatto che peggiorare le cose poiché se c'è un concetto antitetico ai principi educativi è proprio quello della scuola vista come azienda che deve incassare fondi e produrre profitti. La scuola di oggi è caotica, svilita e pressoché incapace di formare i cittadini di domani, purtroppo. Ogni riforma non ha fatto che peggiorare ulteriormente le cose, non tanto per i principi in sé (comunque spesso assai discutibili), quanto per la loro totale inadeguatezza ad essere poi applicabili nel concreto. Amareggiata e delusa da un mestiere che amavo ed amo profondamente, devo constatare dolorosamwente che oggi la scuola italiana è allo sfascio. Chi risolverà i nostri problemi? Il neo-ministro Moratti? Auguri, cara signora, ce n'è di strada da fare.

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Orari, competenze e retribuzioni

CREDO CHE CON DUE ORE IN PIÙ, CIOE' FINO A 20 ORE SETTIMANALI DI LEZIONE, POTREI STARCI, MA SE E SOLO SE :

1) Si azzerasse il lavoro burocratico che attualmente svolgiamo per coprire le incompetenze e le incapacità operative dell'ufficio di segreteria.

E SE E SOLO SE:

2) Si adeguassero per davvero le retribuzioni, insieme al numero degli insegnanti, a livelli europei, rendendole interamente pensionabili.