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Datemi un bidello_checosacivuoifare

di Mila Spicola

29/09/2013
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l'Unità

A Palermo le scuole chiudono alle 11 per assenza di bidelli, i quali, a voler dar credito alla regola del pollo e mezzo,  visto che i bidelli sarebbero più dei carabinieri,   saran tutti concentrati nella terra di Oz, perchè qua i bidelli statali sono “unosumillecelafa” e tutti gli altri sono la bassa e l’alta marea degli “stagionali”, chiamiamoli così. 

Arriveranno 30 miliardi dall’ Unione Europea nei prossimi dieci anni in Sicilia nell’ ambito della Formazione. Cosa abbiamo intenzione di farci? Continuare a giocare al domino degli Enti accreditati nella formazione professionale da ripulire e da utilizzare come cassa clientelare ed elettorale? Oppure immaginare che con somme simili il destino di questo pozzo di contraddizioni che è la Sicilia possa rivoltarsi?

Perché non pensiamo di dare respiro alla Scuola siciliana? Perché una parte di questa montagna di soldi non la impieghiamo nel ridisegno strutturale dell’istruzione di base e di quella superiore? Per ripartire dall’abc della civiltà, mica da chissà cosa. Interventi semplici: mettere nelle scuole i bidelli statali e gli insegnanti che servono, costruire le mense, tornare a ricostruire le scuole, istituire il tempo pieno, dare finalmente asili per i bambini alle famiglie.

Possibile che di questi 30 miliardi almeno 5 non possano essere impiegati per dare dignità al mondo abitato dai bambini e dai ragazzi? Possibile che in SIcilia nell’impiego delle somme provenienti dall’Europa dobbiamo preoccuparci solo di creare sacche di voti o sacche di soldi e nulla più? Sì, ok, professoressa Spicola, ma tu cadi dalle nubi..Possibile sì, questa è la politica e fa comodo a tutti, foraggianti e foraggiati. Questa è la politica e fa comodo a tutti?

C’è chi dice no. La Sicilia è la Regione con i più bassi rendimenti medi nelle prove Invalsi. Tanto da far offendere i nostri docenti dal resto degli italiani e dall’ opinione pubblica.

Ma hanno, abbiamo idea di quali sono le condizioni in cui si lavora nelle nostre scuole? Hanno, abbiamo idea dei divari strutturali tra le nostre scuole e le altre? Pensiamo di risolver tutto facendo fare i corsi ai docenti? Quali corsi? I corsi di sopravvivenza o i corsi per insegnare per strada perché le scuole sono chiuse? O i corsi per ripulir dalla muffa e dall’ umidità interi plessi scolastici? O i corsi per mettersi in mano scopa e ramazza e pulir la scuola noi docenti prima di alzar la saracinesca? Quali corsi?

Chi stiamo prendendo in giro non occupandoci della cosa più importante che abbiamo, il nostro capitale umano, a partire dalla scuola di base e dagli asili?

Assistere a eventi che si verificano nelle zone di guerra o in casi di calamità, scuole chiuse o che chiudono alle 11 del mattino dopo poche ore di lezione, per assenza di bidelli, come sta accadendo a Palermo è un fatto che sta fuori da ogni supposta rivoluzione come anche della pratica amministrativa di base della cosa pubblica.

Possibile che con 30 miliardi in arrivo non si possa prevedere una somma che serva a dotare la Sicilia di scuole, bidelli e insegnanti per attuare le politiche compensatorie necessarie? Chi lo vieta? La superficialità, la noncuranza, l’incompetenza o… la malafede?

Le Rivoluzioni non si annunciano. Si compiono.

Mamme in rivolta, presidi disperati, bambini a casa e chi se ne frega del diritto allo studio. Non esiste una procedura di infrazione verso la Sicilia quando accadono queste cose? Di Commissariamento delle competenze in materia d’Istruzione? E poi mi si parla di Autonomia Scolastica? Di gestione degli Enti Locali? In quali condizioni, di grazia? Chi dovrebbe risolverla sta magagna? La classe politica locale? I valenti Dirigenti della poderosa macchina amministrativa siciliana? Sì, certo. Ciao.

La notizia completa quihttps://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/09/27/news/scuole_sporche_rivolta_dei_genitori_segnala_il_tuo_caso_a_repubblica-67403350/