Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Dazebao.org: Cgil. 'Dove passa questo governo fa terra bruciata'

Dazebao.org: Cgil. 'Dove passa questo governo fa terra bruciata'

La manifestazione di ieri della Cgil ha davvero qualcosa di singolare

13/06/2010
Decrease text size Increase text size
Dazebao.org

di Alessandro Ambrosin Galleria Fotografica

ROMA La manifestazione di oggi della Cgil ha davvero qualcosa di singolare. E' riuscita, infatti, a coinvolgere non solo i lavoratori del Pubblico Impiego, maggiormente penalizzati dalla manovra economica, ma è stata raccolta trasversalmente da tutti i settori importanti, sia pubblici che privati. Ma c'è dell'altro che si percepisce a primo acchito. Oggi non è una di quelle iniziative dove è presente anche quel clima festoso mescolato alla protesta, che solitamente siamo abituati a vedere.

A parte qualche canto improvvisato di Bella Ciao è la preoccupazione delle migliaia di lavoratori e lavoratrici, dei pensionati, dei giovani studenti che si legge nei volti dei presenti. E sono davvero tante le persone che con questo stato d'animo sono giunte a Roma da tutta Italia per protestare contro l'iniquo provvedimento del governo Berlusconi. Basta leggere i lunghi striscioni che accompagnano il serpentone rosso per capire che qui c'è una rappresentanza che arriva da tutte le regioni della penisola, isole comprese.

Un operaio della ThyssenKrupp di Ferrara è addirittura giunto nella capitale dopo aver fatto il turno di notte nella sua fabbrica: "Ho finito alle 5 del mattino e ho subito preso il treno per Roma - ci ha confidato -. Non potevo mancare. Non sono un dipendente pubblico, ma qual'è la differenza? Ormai siamo tutti carne da macello, basta vedere cosa sta succedendo alla Fiat con Marchionne. Ormai si parla di tagli ovunque e anche nella mia azienda sono a rischio licenziamento 2mila persone. Alla fine la crisi la pagano sempre i soliti".

Insomma la preoccupazione per la manovra è palpabile nell'aria, in un clima irrespirabile nel quale nessuno si sente escluso. "Basta pensare al sempre più elevato numero di lavoratori che hanno partecipato nelle ultime settimane alle assemblee pubbliche territoriali - ci racconta un delegato Cgil della provincia di Treviso - per capire quanto si sta allargando la coscienza sulla crisi occupazionale. La cosa importante, oggi, è avere la capacità di reagire alla ormai matematica delegittimazione e demotivazione che stanno subendo i dipendenti pubblici e privati, come sta succedendo nella scuola. Stiamo assistendo ancora una volta alle prove generali di un governo che sta distruggendo un sistema sociale, e ora i lavoratori vogliono finalmente lottare contro questa situazione divenuta insostenibile, soprattutto umanamente".

In mezzo al corteo tanti volti giovani. Ragazzi e ragazze, alcuni dei quali non hanno raggiunto neppure la maggiore età. Dalla Sicilia due studenti liceali hanno seguito i genitori fino a Roma. Due generazioni apparentemente diverse, ma legate da un destino comune. "Se la condizione dei miei genitori peggiora - ci dice uno di loro - è inevitabile che colpisca anche me e le mie possibilità ad andare avanti nello studio e successivamente nel trovare un lavoro che mi garantisca quel minimo di dignità. Quindi la mia presenza non è solo dettata da un gesto di solidarietà, ma mi sento coinvolto esattamente come tutti i lavoratori che oggi sono qui."

Anche un altro settore sensibile come quello della Sanità che sta subendo un duro colpo è sceso in piazza a protestare. "Noi siamo costretti a lavorare in situazioni più che precarie. Nei nostri ospedali - ci racconta un medico milanese - i cittadini chiedono un servizio e non si rendono conto in quali condizioni siamo costretti a lavorare e con questa nuova finanziaria la situazione peggiorerà notevolmente. Entro il 2011 saranno tagliati il 50% dei contratti libero professionale e a tempo indeterminato su cui fondamentalmente si basa il lavoro dei medici del Pronto Soccorso. Insomma non potrà più essere garantito un servizio degno di un paese civile."

E poi ci sono i docenti di primo, di secondo e anche di terzo livello, quest'ultimi i più penalizzati perchè dopo anni di sostituzioni e contratti a scadenza finiranno per essere lasciati definitivamente a casa. "Dopo 15 anni di precariato- ci racconta una docente di Bari - con questa manovra che ci regala il governo, per me si apre un futuro desolante. Ho 40 anni e vivo ancora ancora nell'incertezza assoluta e a breve questa mia situazione si trasformerà in una vera e propria odissea."

Una situazione paradossale, visto che la sua collega alla quale mancava un anno alla pensione dovrà posticipare il meritato riposo fino al compimento del 65 anno di età. "Facciamo lavorare di più i vecchi e neghiamo il lavoro ai giovani. E' questa la realtà. Me lo lasci dire questo governo sta trattando i lavoratori come degli animali, colpendoli nei loro diritti fondamentali. Altro che difesa dell'articolo 1 della nostra amata Costituzione."

E pensando proprio alla Carta Costituzionale non poteva mancare un folto gruppo del popolo viola, perchè, come ci dice uno di loro: "dove passa questo governo fa terra bruciata."