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Dazebao.org: Scuola. “Flash mob”, la Rete degli studenti si mobilita. Gelmini, va tutto bene

Primo giorno di scuola all'insegna del malessere. I professori precari sono scesi sul piede di guerra e se la Gelmini si sente soddisfatta per la riforma, le lamentele giungono da più parti

14/09/2010
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Dazebao.org

di Anna FerrignoPrimo giorno di scuola all'insegna del malessere. I professori precari sono scesi sul piede di guerra e se la Gelmini si sente soddisfatta per la riforma, le lamentele giungono da più parti. “Non ricordo anno scolastico che non sia stato accompagnato da una serie di polemiche e proteste” ha dichiarato la Ministra che oggi al Policlinico Gemelli di Roma ha inaugurato l'anno scolastico. “Con l'avvio del nuovo anno scolastico entra finalmente in vigore la riforma delle superiori, grazie alla quale moltissimi studenti potranno usufruire dei nuovi licei, della nuova istruzione tecnica all'insegna di più inglese, più istruzione in lingua straniera, più attenzione anche alla matematica per fare in modo che il diploma non sia solo un pezzo di carta ma un titolo spendibile sul mercato del lavoro” ha aggiunto.

Davvero incredibile che una Ministra non si chieda perché ci sono state sempre polemiche proteste e non operi pèer evitarle. Del resto da chi non ritiene di incontrarsi con i precari che si battono per l posto di lavoro non c’è molto da aspettarsi.

Questa mattina Antonio Di Pietro ha aperto, a modo suo, l'anno scolastico, denunciando davanti al Ministero dell'Istruzione la situazione degli insegnanti precari. “Siamo qui davanti al suo ministero per ricordare al ministro Gelmini che si deve occupare degli insegnanti. Chiediamo al ministro di rimettere sul tavolo gli 8 miliardi rubati dal governo Berlusconi e che ponga fine a questo uso scellerato delle istituzioni”.

Le manifestazioni con i caschi gialliA chi pensa che la questione riguardi sono i professori rispondono gli studenti con l'iniziativa flash mob e lo slogan “Loro demoliscono la scuola pubblica noi la ricostruiamo!” Domenica era stata la volta dei precari a dar vita a manifestazioni di qua e di là dello stretto di Messina. Nei prossimi giorni proseguiranno le iniziative.

La mobilitazione studentesca è stata organizzata dalla Rete degli Studenti. Davanti ad alcune scuole, alunni coi caschi gialli, come quelli da protezione utilizzati sui cantieri, hanno dato battaglia. I caschi gialli servono “per proteggerci la testa dalle macerie che la Gelmini e Tremonti hanno causato, e daremo inizio alla nostra ricostruzione” ha detto Sofia Sabatino, portavoce della Rete.

“Chiediamo l'abolizione dei tagli e abbiamo messo in campo un progetto di “contromanovra studentesca” che indichi da dove prendere i soldi e dove e come investirli nella scuola pubblica, prima di tutto tagliando spese inutili e nocive come le grandi opere, le spese militari e i finanziamenti alle scuole private, e reinvestirli sull'edilizia scolastica, sul diritto allo studio, sulla didattica e le pari opportunità” si legge sul sito dell'organizzazione studentesca.

Ma i giovani non si limitano solo a protestare presentano programmi e iniziative: “Se il ministro Gelmini non vuole aiutarci nel ricostruire la scuola pubblica, saremo noi studenti a salvarla e riformarla mettendo in campo iniziative, come corsi di recupero, corsi di orientamento per gli studi universitari e corsi di didattica alternativa che, visti i tagli, le scuole non hanno più la possibilità di organizzare.”

La protesta organizzata attraverso internetCon il termine flash mob si intende una esperienza breve condotta da un gruppo di persone che si riunisce in un determinato luogo pubblico mettendo in atto una protesta e poi si disperde. Di solito il raduno viene organizzato attraverso internet e consente, data la velocità in cui sull'etere viaggia la notizia, di ottenere migliaia di adesioni in tempo reale.

Un episodio con il maggior numero di partecipanti che ad oggi si ricordi è stato quello del 4 aprile del 2007 a Londra; in quell'occasione 4mila persone nella stazione di Victoria si scatenarono per due ore con cuffie e mp3 in mano. Un attimo di confusione poi di nuovo la solita routine, chissà se questa volta sarà diverso.