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Debiti e corsi di recupero: Non è tutto oro quel che luccica

I dati per ora disponibili su promozioni e bocciature, nonché sui debiti da sanare nel corso delle vacanze estive , sono molto parziali e approssimativi

03/07/2008
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di Pino Patroncini

I dati per ora disponibili su promozioni e bocciature, nonché sui debiti da sanare nel corso delle vacanze estive , sono molto parziali e approssimativi, ma c’è già chi si è sperticato in giudizi più o meno positivi
In particolare questi dati derivano da un’inchiesta fatta da Tecnica della Scuola e pubblicata sull’ultimo numero della rivista.
Confrontando quei dati con quelli oggettivi del 2007 si può dire che i promossi senza debito sono il 62% contro il 50,5% dello scorso anno, i bocciati a giugno sono il 14% contro il 13,5% dello scorso anno, mentre i sospesi con debito sono il 24% contro il 36% di promossi con debito dello scorso anno.

Da questi dati ( pur da prendere con le pinze) emergono alcune cose:

1) il nuovo regime non ha determinato un aumento delle bocciature a giugno (era una delle cose temute: “meglio bocciare o promuovere che incasinarsi nei corsi estivi”), bisognerà vedere la verifica al termine: per ora un aumento del solo 0,5% non sembra molto significativo.
2) se si prendono in considerazione i soli promossi, la “selezione” sembra più sensibile, dunque solo il dato terminale potrà essere decisivo per dare un giudizio definitivo: è comunque sicuro un aumento della selezione, già leggermente più alta a giugno, dati ai quali inevitabilmente si aggiungerà qualche altro bocciato.
3) il 24% dei sospesi è il 12% in meno dei promossi con debito dello scorso anno: i numeri sembrerebbero lusinghieri per la scelta di Fioroni, ma bisogna capire quanto abbiano davvero inciso su questa scelta lo svolgimento dei corsi di recupero in corso d’anno (come sotengono circa 3 insegnanti su 4) o non piuttosto la limitatezza delle risorse (impossibilità di fare corsi, e quindi di sospendere in tutte le materie), le scelte di valutazione degli insegnanti, l’affidamento di alcune materie allo studio individuale ( ad esempio ci saranno molti sospesi in Italiano ma pochi in Storia: tutti “storici in erba” i nostri alunni?).

Alla luce di queste poche considerazioni emerge ancora tutta la contraddittorietà della scelta fatta da Fioroni.

Possiamo dire che, se complessivamente i collegi e i consigli di classe hanno espresso il dato culturale incontrovertibile di una certa “tolleranza” verso le insufficienze degli alunni ed hanno lavorato per contenere gli effetti selettivi delle nuove norme, queste però producono sicuramente un aumento della selezione, per ora minimo ma la cui portata e “scientificità” resta ancora tutta da misurare, e potrebbero produrre anche un travisamento della realtà, nel momento in cui ci si affidasse ai soli dati delle sospensioni per giudicare il livello di preparazione della nostra scuola.

Da questi punti di vista è significativo il dato suddiviso per ordini di scuola. Abbiamo infatti un comportamento diverso per ordine di scuola: scontato il minor numero di bocciati e il maggior numero di promossi nei licei, abbiamo pressoché lo stesso numero di promossi tra tecnici e professionali ( intorno al 58%, ma nel sud sarebbero addirittura molti di più nei professionali: 64% contro il 49% dei tecnici e quasi pari al 65% dei licei), ma nei professionali abbiamo un altissimo numero di bocciati (quasi 1 su 4 contro il 15% dei tecnici, dato alto anche al sud: 21,5% contro il 16% dei tecnici).

Insomma, come c’era da aspettarsi, sembra sia proprio la parte più debole del corpo studentesco, quella dei professionali, a subire le conseguenze negative delle nuove norme: qui i sospesi precipitano al 19%, meno della metà dei promossi con debito dello scorso anno (41%). Qui il “meglio bocciare o promuovere che incasinarsi nei corsi estivi”, nonostante una maggior disponibilità dei docenti (nel 50% dei casi si è coperto tutto con docenti interni contro il 36% di licei e istituti tecnici, ma potrebbe anche essere l’effetto di un minor numero di sospesi!) sembra proprio essere scattato.