Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Decreto salvascatti, Tremonti firma

Decreto salvascatti, Tremonti firma

Risolto il giallo sul provvedimento che ripristina le progressioni di carriera degli insegnanti

11/01/2011
Decrease text size Increase text size
ItaliaOggi

di Alessandra Ricciardi  
 

Il giallo sugli scatti di anzianità pare essere definitivamente risolto. Il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, secondo quanto riferito ieri dalla Cisl scuola, ha controfirmato il decreto che salva le progressioni di carriera di docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi. Gli scatti maturati nel 2010 saranno regolarmente pagati e saranno utili ai fini della carriera, dice in sostanza il provvedimento.

 

Costeranno 320 milioni di euro, attinti dal tesoretto dei risparmi destinati al merito. Che per quest'anno si dovrà accontentare di circa 30 milioni di euro per le quattro sperimentazioni previste. Per il 2011 e 2012, gli altri anni di blocco degli scatti, il decreto prevede che siano sempre le risorse dei risparmi della scuola a essere utilizzate a copertura, ovviamente debitamente ceitificate per la loro capienza dal Tesoro. Il decreto, secondo indiscrezioni, sarebbe ora ai controlli di rito, prima della sua pubblicazione. Si chiude così una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso la categoria per tutto fine 2010. Gli scatti rappresentano l'unico strumento di avanzamento stipendiale, se si esclude il recupero dell'inflazione. E la manovra correttiva dei conti pubblici li aveva bloccati per tre anni per tutto il pubblico impiego, scuola compresa. Dopo una lunga trattativa tra sindacati, Istruzione ed Economia, si era arrivati a un decreto che attingendo alla quota del 30% dei risparmi della scuola, realizzati attraverso i tagli al personale previsti dal decreto legge 112/2008, consentiva di reinvestirli sugli scatti senza oneri per le casse dello stato. Il decreto, firmato a dicembre dal ministro dell'istruzione, Mariastella Gelmini, è stato firmato anche da Tremonti proprio agli inizi di gennaio. Pochi giorni dopo che una nota sempre del Tesoro, servizio personale, aveva congelato i pagamenti per il 2010. Con la firma di Tremonti si chairsce la questione e si getta acqua sul fuoco delle polemiche che si stavano intanto divampando. Dilaniando il già diviso comparto sindacale che pure sulla necessità di salvare gli scatti si era mostrato inizialmente compatto. «Chiediamo certezze», ha detto nei giorni scorsi il leader della Cgil, Mimmo Pantaleo, «purtroppo la nota del servizio personale conferma l'inattendibilità delle notizie apparse su alcuni siti sindacali che davano per certa l'avvenuta certificazione delle risorse da parte del Mef». Soddisfazione per la chiusura della partita è stata espressa ieri da Cisl e Uil scuola. «Abbiamo lavorato, con la confederazione, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione delicata e complessa», ha commentato il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima, «ora sidice una parola definitiva anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale». Rincara Massimo Di Menna, numero uno della Uil scuola, «il decreto conferma gli impegni che il governo aveva assunto con i sindacati per salvare gli aumenti per anzianità». Per il recupero 2011 saranno necessari 600 milioni di euro e 900 milioni per il 2012. E visto come procede il piano di tagli al personale, la copertura dovrebbe essere piena.