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. Dietro a un adolescente, ci vuole un adulto che abbia superato la sua fase adolescenziale

1. Dietro a un adolescente, ci vuole un adulto che abbia superato la sua fase adolescenziale da La Nazione Mercoledì, 24 Ottobre 2001 Dietro a un adolescente, ci vuole un adulto che abb...

24/10/2001
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1. Dietro a un adolescente, ci vuole un adulto che abbia superato la sua fase adolescenziale
da La Nazione
Mercoledì, 24 Ottobre 2001
Dietro a un adolescente, ci vuole un adulto che abbia superato la sua fase adolescenziale

FIRENZE '#8212; "Dietro a un adolescente sereno, ci vuole un adulto che abbia superato la sua fase adolescenziale". Parola di prof.
Flavia Sardella è insegnante di scienze al liceo scientifico fiorentino "Rodolico", dove è attivo, dal 1996, un Centro di ascolto giovani a cui collaborano due psicologi.
"Difficilmente i ragazzi scelgono di parlare con noi adulti, men che meno con i genitori o con gli insegnanti '#8212; spiega la professoressa '#8212; ; inizialmente anche al centro andavano poco e malvolentieri. Poi, superata la diffidenza che caratterizza gli adolescenti di oggi, hanno cominciato a farsi avanti. E, da tre anni a questa parte, le cose sono cambiate".
Quale sono i problemi che si trovano a dover affrontare i nostri ragazzi?
"Spesso sono disorientati, hanno bisogno di regole e di certezze. L'errore più grande di un genitore, è voler essere a tutti i costi un amico per il proprio figlio".
Mentre invece...
"Bisogna comprenderli, non essergli amici. Non è facile guadagnarsi la loro fiducia; all'inizio c'è il confronto, la sfida. Importantissimo è l'esempio che noi gli diamo. La frase che mi sono sentita ripetere dai miei alunni, è che loro mi rispettano perché io rispetto loro. Li tratto "come persone", una cosa che sembra strana ai loro occhi. E che li conquista".
Quello che serve è una maggiore considerazione, quindi?
"Ripeto, considerarli individui, individui con cui instaurare un rapporto vero. E' troppo facile salire in cattedra, dimenticandoci di essere stati adolescenti a nostra volta, e impartire la lezioncina. Da questo nasce la diffidenza dei ragazzi nei confronti di noi adulti".
E come'è possibile recuperare?
"Non esiste la bacchetta magica, né nessun libro che indichi la ricetta giusta: i ragazzi sono furbi, abilissimi a individuare le debolezze dei genitori. "Vado male a scuola perché non ci sei mai", è la frase tipica, rivolta a madri e padri che lavorano per far leva sul loro senso di colpa. Un tranello in cui non si dovrebbe cadere".

letizia cini


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