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Diritto allo studio addio, rabbia in piazza

Fa tappa in città la marcia contro i tagli ad alloggi e assegni: sotto accusa Governo e Regione

16/11/2010
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Il Corriere Adriatico

Fano Hanno percorso a piedi, ieri mattina, la distanza che separa Pesaro da Fano, ma prima ancora hanno fatto una lunga camminata da Urbino e intendono raggiungere, sempre a piedi Ancona, dove manifesteranno la loro protesta il 17 novembre.

Sono gli studenti che frequentano l’Università di Urbino che poi si riuniranno con coloro che sono iscritti agli altri atenei marchigiani per rivendicare i loro diritti in occasione dell’International Students Day che si svolgerà mercoledì prossimo.

Ieri mattina si sono fermati in piazza Venti Settembre dove hanno inscenato una manifestazione di fronte ai cittadini che frequentavano il centro storico, convenuti in buon numero grazie alla fiera mercato dell’antiquariato.

Con loro c’erano anche il nuovo responsabile della Cgil di Fano Giuliano Giampaoli, il consigliere comunale del Pd Luca Stefanelli, il rappresentante dei docenti ricercatori Stefano Azzarà, Lilli Gargamelli della Flc Cgil e Melani Sighel della Rete dei Precari Marche. Durante il loro cammino gli studenti non mancano di incontrare altre delegazioni di entità in crisi, a cui portano la loro solidarietà. La protesta di cui si sono fatti portavoce si riferisce tanto ai tagli apportati dal Governo alla Università, quanto alle decisioni della Regione in fatto di alloggi per studenti. Essi rivendicano la copertura delle borse di studio per tutti gli idonei della regione, attraverso un finanziamento straordinario e un piano che ne preveda la copertura totale anche per i prossimi anni; un piano straordinario sulle residenze universitarie che preveda la ristrutturazione, nel caso dei collegi di Urbino o l’aumento nei casi di Macerata e Ancona, delle strutture abitative; la partecipazione studentesca ai processi decisionali dell’ente per il diritto allo studio, rigettando quindi il progetto di legge regionale che annulla ogni forma di rappresentanza studentesca all’interno dell’Ersu, impedendo di fatto ogni forma di controllo della gestione politica e amministrativa.

La manifestazione regionale sarà inoltre anche un momento per sostenere tutte quelle vertenze locali che vedono gli studenti impegnati nel garantire i diritti basilari: l’assistenza alle studentesse e studenti disabili ad Urbino, l’assistenza sanitaria per gli studenti di Ancona e Macerata. Quando si parla di Urbino, ovviamente ci si riferisce anche agli studenti che studiano nella sede decentrata di Fano.

Al centro della protesta la politica finanziaria del Governo che al taglio di 1,4 miliardi di euro al fondo di finanziamento ordinario per le Università, ha aggiunto una riduzione del fondo ministeriale per il diritto allo studio che passa da 246 milioni di euro nel 2009 a 99 milioni nel 2010, fino ad arrivare a prevedere solo poco meno di 13 milioni nel 2013.

“Di fronte a questo quadro che necessiterebbe di un finanziamento straordinario e un ripensamento generale del diritto allo studio – dichiarano gli studenti – la giunta regionale Spacca non dà segnali in controtendenza”.

Ecco in sintesi le ragioni della protesta, una protesta che non è passata inosservata, anche perché, come ha sottolineato Raphael a nome degli studenti, “non si verifica in nessuna università che vi sia una lista di studenti che percepiscono una borsa di studio e una lista di coloro che ne hanno diritto, ma non la percepiscono. Una stortura che si trova soltanto nell’università di Urbino”.

Massimo Foghetti