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Diritto allo studio: mancano i fondi, Emilia e Toscana tagliano le borse

Il ritardo nel riparto dei fondi per il diritto allo studio che ancora non sono arrivate alle Regioni. E il boom, almeno in alcune parti d’Italia , delle matricole. Sono i due ingredienti di una miscela esplosiva che sta mettendo in serie difficoltà più di una Regione

20/12/2017
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Il Sole 24 Ore

Marzio BArtoloni

Il ritardo nel riparto dei fondi per il diritto allo studio che ancora non sono arrivate alle Regioni. E il boom, almeno in alcune parti d’Italia , delle matricole. Sono i due ingredienti di una miscela esplosiva che sta mettendo in serie difficoltà più di una Regione. Tra queste anche quelle storicamente piu virtuose: Emilia Romagna e Toscana che tagliano le borse. E nel caso dell’Emilia per la prima volta dopo tanti anni alza la bandiera bianca e annuncia i primi suoi 3mila idonei senza borsa. La denuncia arriva dagli studenti ma anche dall’assessore emiliano che chiede un intervento della ministra Fedeli

Regioni in affanno 
Finora - a quanto risulta agli studenti di Link - Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Lazio hanno garantito con fondi propri l’erogazione delle borse di studio malgrado il ritardo del ministero nell’erogazione dei fondi statali attesi a settembre. Mentre in Campania e Sicilia devono addirittura ancora essere pagate le borse dello scorso anno . La novità più rilevante riguarda però Emilia Romagna e Toscana, regioni da sempre considerate casi virtuosi nel sistema di diritto allo studio. Ieri pomeriggio l'assessore regionale per il diritto allo studio della Regione Emilia Romagna Patrizio Bianchi ha riferito che entro dicembre copriranno solo l'85% delle borse di studio universitarie a seguito dell'aumento del numero di studenti idonei e al ritardo nell’erogazione dei fondi statali e quindi 3147 studenti rimarranno senza borsa di studio pur avendone pieno diritto, mentre la copertura in questa regione è sempre stata del 100%. E non solo: agli assegnatari sarà ridotta la borsa, passando da un importo medio di 3305 euro a 3170 euro. «La gravissima scelta di tagliare l’importo delle borse di studio non è però solo dell’Emilia Romagna: lo scorso giugno anche la Toscana ha ridotto fino a 180 euro l’importo delle borse di studio per gli studenti fuori sede, incrementando la detrazione alloggio e ha aumentato il costo dei pasti nelle mense», spiega Andrea Torti, coordinatore nazionale di Link - Coordinamento universitario. Che denuncia da una parte il grave ritardo del Miur nella distribuzione dei fondi e dall’altra «le scelte scellerate delle regioni, che continuano a disinvestire sul diritto allo studio di studenti e studentesse».

In Emilia Romagna spuntano gli idonei senza borsa 
Non bastano i 22 milioni stanziati dalla Regione Emilia (un milione in più rispetto all’anno scorso) per garantire la borsa di studio al 100% degli studenti che ne hanno diritto. E così per la prima volta saranno assicurate le borse solo all’85% degli idonei anche per «uno straordinario aumento degli iscritti», con «il più alto numero degli idonei». Patrizio Bianchi, assessore regionale all’Università, si autodenuncia così e scrive alla ministra Valeria Fedeli, chiedendo di portare il problema nellaa Conferenza delle Regioni e convocando i rettori emiliani per valutare insieme come procedere. «Il ministero - aggiunge Bianchi - deve provvedere al riparto tenendo conto dei fabbisogni effettivi e non del dato storico». L'Emilia-Romagna è la Regione che eroga il maggior numero di borse di studio, con 20.950 studenti che hanno avuto il beneficio nell'ultimo anno. «Entro dicembre - precisa – sarà pagata la borsa a 18.111 studenti, e agli idonei per il momento non assegnatari di borsa sarà garantita la gratuità dell'alloggio e del servizio di mensa». Per Bianchi l'obiettivo è raggiungere il 100% «anche quest’anno e chiediamo al ministero - aggiunge - di accelerare la procedura di riparto dei fondi considerando lo straordinario incremento di matricole».