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Domenica, preside coraggio: «La mia scuola rinata col web»

«Forse sono un'illusa — dice — ma credo che questo Paese possa cambiare grazie alla scuola, se i ragazzi trovano un mondo diverso»

07/09/2013
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Corriere della sera

Nella scuola di un piccolo ma tristemente noto paese dell'Aspromonte, l'entusiasmo continua a far vivere una prospettiva quasi impossibile. Il paese è San Luca, ha quattromila abitanti, la zona fa notizia per la 'ndrangheta, il comune è commissariato dal maggio scorso. «Oltre la scuola non c'è nulla», dice Domenica Cacciatore la preside del complesso scolastico che, incredibilmente, è riuscita a portare all'avanguardia nell'insegnamento utilizzando Internet attraverso i satelliti Eutelsat. E dopo un anno di prove, ora ne estende l'impiego. Domenica, di Vibo Valentia, è arrivata a San Luca nel 2011 controvoglia. «Quando entrai la scuola era distrutta, vandalizzata — racconta —. I ragazzi gettavano i banchi dalla finestra, non sapevano stare insieme, odiavano i carabinieri che portavano i loro genitori in carcere. Ora le cose stanno cambiando». Perché Domenica prese a cuore il compito assegnatole e la ritrosia si trasformò in dedizione. Bussò a tante porte. Al Comune, ricevendo solo promesse. Poi, insistendo, trovò qualche comprensione dal Prefetto, dalla Provincia di Reggio Calabria, dalla Regione e dai Carabinieri che da allora sostano sempre davanti alla scuola. Lei, ammette senza paura, ha ricevuto solo «qualche pressione».
Così gli edifici sono stati sistemati mentre i resti delle devastazioni diventavano quadri alle pareti per ricordare. E Domenica iniziava a essere chiamata «preside coraggio». Perché ce ne voleva per rovesciare una situazione tanto drammatica. «Forse sono un'illusa — dice — ma credo che questo Paese possa cambiare grazie alla scuola, se i ragazzi trovano un mondo diverso». Infatti le cose cominciano a marciare. I 511 alunni del complesso adesso stringono la mano ai Carabinieri e l'altro giorno sono andati addirittura all'inaugurazione della caserma di Locri. La scuola ha ottenuto insegnanti di sostegno per i casi più difficili e con Internet e i satelliti i ragazzi vivono la realtà di oggi, non più isolati, tra i monti.
«La scuola è la mia famiglia» dice orgogliosa Domenica che ogni giorno macina 300 chilometri da Vibo Valentia per lavorare a San Luca. Il suo stipendio è di 2.345 euro e 1.100 li spende per la benzina. Ora è orgogliosa dell'ultima iniziativa, il gemellaggio elettronico con altri Paesi europei. «Così i ragazzi si scrivono, conoscono, cambiano. Nulla è impossibile». Grazie al suo entusiasmo, naturalmente.
Giovanni Caprara