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DROGA: PRESIDE CONDANNATO; SASSO (DS),DECISIONE CHE SGOMENTA

La scuola non e' una ''struttura repressiva e di controllo''. Il suo ruolo deve essere ''quello di mettere le persone in condizione di crescere, maturare e sviluppare spirito critico e capacita' di ...

01/07/2004
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La scuola non e' una ''struttura repressiva e di controllo''. Il suo ruolo deve essere ''quello di mettere le persone in condizione di crescere, maturare e sviluppare spirito critico e capacita' di autonomia'', educando e ''soprattutto senza inventarsi impropri ruoli da sceriffo''. Queste alcune riflessioni della diessina Alba Sasso sulla vicenda del preside di Rho, condannata per avere tollerato che nel suo istituto gli studenti facessero uso di spinelli. Una decisione che, a suo parere, non solo e' sbagliata ma sgomenta. ''Certo - afferma Sasso - la scuola non puo' chiudere gli occhi di fronte a situazioni di disagio e di difficolta'. Ma puo' farlo solo a partire dalla sua funzione educativa e culturale. Aiutare i ragazzi a difendersi dalla droga significa saper far crescere in loro la cultura della vita rispetto a una cultura di morte. Anche usando severita' e rigore. Ma senza 'medicalizzare' e reprimere. E soprattutto senza inventarsi impropri ruoli da sceriffo''. Per questi motivi, prosegue la parlamentare dei Ds, ''trovo sbagliata la decisione di punire il preside dell'istituto milanese: una decisone che sgomenta anche per il modello e per l'idea di scuola a cui rinvia''. A suo parere, ''fa paura pensare che qualcuno possa concepire la scuola come un'istituzione chiusa'' in cui ''un preside guardiano o secondino - aggiunge Sasso - debba controllare costantemente e incessantemente tutto e tutti, per essere a sua
volta controllato e punito qualora non sia intervenuto a sorvegliare e reprimere''. Fa paura, conclude, ''accorgersi che quest'idea di scuola, intesa come struttura repressiva e di controllo, non e' poi cosi' lontana dalle idee'' della destra.