E' meglio l'officina della scuola
Il Giorno E' meglio l'officina della scuola LECCO - Un mercato del lavoro che a fianco di 100 nuove entrate nel settore produttivo, vede 121 uscite per limiti di età o per altri motivi. Un...
Il Giorno
E' meglio l'officina della scuola
LECCO - Un mercato del lavoro che a fianco di 100 nuove entrate nel settore produttivo, vede 121 uscite per limiti di età o per altri motivi. Un mercato dunque che non si riesce ad alimentare con i canali "normali" e che quindi "mangia" quote di popolazione in età scolare, che abbandonano la scuola per il lavoro. L'allarme sulla situazione paradossale del mercato del lavoro lecchese arriva dalla Cisl, che settimana scorsa ha indetto una riunione di insegnanti e operatori scolastici. Il dato che emerge con forza, che arriva da un'indagine Unioncamere, indica che gli studenti lecchesi che decidono di proseguire gli studi dopo il diploma sono in costante calo: si è passati dal 56% del 1995 al 40% del 2001 e così pure è in calo la percentuale di quelli che terminano la scuola superiore. Dove vadano a finire questi ragazzi è evidente: con u n tasso di disoccupazione dell'1,7%, tra i più bassi in Italia, il territorio lecchese non manca certo di opportunità di lavoro; anzi, si può dire che questi ragazzi "strappati" al normale percorso scolastico sono necessari a mantenere una produzione che altrimenti vedrebbe una crisi di mano d'opera ancora più seria dell'attuale.
Ma si tratta di una situazione che il segretario generale della Cisl, Carlo Spreafico, definisce "assolutamente negativa": "Da un lato abbiamo una scuola che non ha alcun fascino sui ragazzi, che sono pronti ad abbandonare alla prima difficoltà; dall'altra abbiamo un mercato del lavoro che da un altro dato di unioncame risulta che si vada indirizzando verso una domanda di manodopera generica, salvo poi lamentarsene quando si parla di flessibilità e necessità di riqualificazione. La situazione non è da sottovalutare, e impone una riflessione approfondita su che tipo di scuola vogliamo, su che tipo di offerta formativa dobbiamo avviare in Provincia. Peccato che il tavolo di confronto che avevamo chiesto un anno fa insieme a Cgil e Uil non sia mai partito; peccato che il nostro progetto "efficienza ed efficacia a scuola" sia stato ignorato. L'impressione è che dal centralismo statale si stia scivolando verso un centralismo regionale e provinciale, che non coinvolge le scuole".
Un'ultimo dato, stavolta di fonte Provveditorato, a conferma della "preoccupazione espressa da Spreafico: a quasi 500 studenti del Fiocchi di Lecco-Colico e del Pessina di Casatenovo è stato chiesto: "Hai mai pensato di abbandonare la scuola?". I "sì" superano il 23%. Cristina Corbetta