Ecco il nuovo concorso per i prof: 80mila assunti in dieci anni
Firmato l'avvio per il reclutamento dei docenti abilitati per la scuola media e superiore. Fedeli: "Un passo decisivo per interrompere il precariato"
Salvo INTRAVAIA
In arrivo il nuovo concorso per prof abilitati previsto dalla Buona scuola bis. Il primo di tre procedure che regolerà il reclutamento degli insegnanti tra vecchie e nuove norme. Il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha firmato il (primo) decreto con le regole della selezione che porterà in cattedra, nell’arco di una decina d’anni da 76mila a 80mila nuovi insegnanti di scuola media e superiore. Il provvedimento dovrà ora essere registrato dalla Corte dei conti e, subito dopo, il Miur emanerà il bando per la presentazione delle domande di partecipazione, rigorosamente online.
Chi potrà partecipare. Saranno ammessi al concorso soltanto coloro che sono già in possesso di una abilitazione all’insegnamento conseguita in uno dei modi previsti dalla normative vigenti (Tfa, Pas, Ssis, ad esempio) rimasti esclusi dalle graduatorie ad esaurimento (Gae) che danno diritto al ruolo nella quota del 50 per cento dei posti messi in palio dal ministero ogni anno. Potranno partecipare per il sostegno altresì i docenti abilitati e in possesso della specializzazione per l’insegnamento agli alunni disabili. E gli insegnanti tecnico-pratici iscritti nelle Gae o nelle seconde fasce delle graduatorie d’istituto.
La selezione. Visto che si tratta di docenti già abilitati, la prova consisterà una lezione simulata, durante la quale la commissione saggerà anche le competenze riguardo alla lingua straniera prescelta, e ascolterà dall’aspirante docente anche le scelte didattiche e metodologiche operate dal candidato. In tutto saranno disponibili 100 punti, di cui soltanto 40 destinati alla prova d’esame (3 al massimo per lingua straniera e altri 3 per le competenze informatiche) e 60 ai titoli.
Esito della procedura. Il concorso è su base regionale: il candidato dovrà scegliere una regione all’atto della domanda dove sostenere la prova. E al termine della valutazione verranno stilate tante graduatorie per tutte le materie d’insegnamento che serviranno a colmare i vuoti d’organico che si verificheranno ad ogni inizio d’anno scolastico. Non esiste un punteggio minimo per entrare in graduatoria e quindi non ci saranno bocciati. Le liste, inoltre, serviranno per le immissioni in ruolo di una quota di precari che varierà di anno in anno.
Le altre procedure in arrivo. A breve, arriveranno anche le altre due selezioni. La prima è destinata a coloro che, senza abilitazione, insegnano almeno da tre anni. Ma non possono partecipare alle assunzioni perché non abilitati all’insegnamento. Si tratta, secondo le stime del ministero di circa 65mila precari. “Poi partiranno – spiegano da viale Trastevere – i nuovi concorsi ordinari per laureate e laureati, le cui vincitrici e i cui vincitori saranno immessi in percorsi triennali di formazione (FIT) con prova finale di valutazione che dà accesso, in caso di superamento positivo, alla definitiva immissione in ruolo”.
“Avevamo promesso tempi celeri per questi provvedimenti e stiamo mantenendo gli impegni”, dichiara la ministra Fedeli. Addirittura in anticipo rispetto al termine del febbraio 2018 previsto dalla Buona scuola. “Il nuovo sistema di reclutamento andrà a regime nel giro di un triennio interrompendo, finalmente, la prassi per cui si entrava nella scuola solo dopo un lungo precariato. D’ora in poi i concorsi avranno cadenza biennale. Le nuove regole garantiranno un’ancor maggiore qualificazione professionale delle docenti e dei docenti. E consentiranno alle e ai giovani che vogliono insegnare di non dover affrontare percorsi dal futuro incerto”, conclude la ministra, che ha firmato anche il decreto con i criteri per la verifica degli standard professionali dei neo insegnanti reclutati con la terza procedura (destinata ai laureati conalmeno 24 Cfu in materie pedagogico-didattiche) che, dopo aver vinto il concorso saranno ammessi al periodo di Formazione iniziale triennale (Fit) che darà loro un compenso (400/500 euro al mese) per i primi due anni e uno stipendio al terzo anno in cui inizieranno anche le supplenze.