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Edilizia scolastica, sarà riqualificato il 43% degli edifici

Lo ha annunciato ieri il ministro dell'istruzione Francesco Profumo nel corso della conferenza stampa

16/12/2011
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Il Messaggero

Roberto Ciccarelli
Dopo tre anni e mezzo, un governo italiano torna ad investire sull'edilizia scolastica. Lo ha annunciato ieri il ministro dell'istruzione Francesco Profumo nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi per la presentazione del Piano d'azione per il Sud. In «tempi rapidi» verranno stanziati 974,3 milioni di euro destinati a Sicilia (359,1), Campania (350), 102,8 alla Calabria e 162 alla Puglia. L'obiettivo è riqualificare il 43% delle strutture scolastiche, 1620 edifici, e aumentare le tecnologie per la didattica in 2160 scuole. Nei prossimi giorni saranno pubblicati i dati dell'anagrafe dell'edilizia scolastica. «Va avviato un processo di formazione professionale che rimetta i ragazzi più grandi e più formati nel mercato del lavoro - ha spiegato Profumo - Bisognerà creare un ponte tra studente e impresa, una sorta di fidanzamento, affinché si arrivi ad un matrimonio». In attesa delle nozze tra istruzione e formazione al lavoro è stato ribadito l'impegno di rafforzare l'Invalsi. Per il Codacons Profumo è stato «costretto» a questo atto da una sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto una sua class action contro le «classi pollario». Sul sito del presidente di questa associazione (carlorienzi.it) è stato pubblicato l'elenco di 13.500 istituti dove ci sono classi formate da più di 25 alunni costretti in aule inferiori a 45 mq. «Siamo soddisfatti - ha affermato Rienzi - ma non ci piace il fatto che questo piano abbia lunghi tempo di realizzazione (10 anni)». Secondo il XII rapporto di Legambiente sulla qualità dell'edilizia scolastica, il 60% di questi edifici risale a prima del 1974 ed è inadeguato, solo il 10% è costruito con criteri antisismici e il 54% possiede l'agibilità. «Va bene attingere ai fondi strutturali europei - è intervenuta Adriana Bizzarri, coordinatrice scuola di Cittadinanzattiva - ma non basta: perché non elevare del 5% il prelievo sui capitali scudati e destinarne la metà all'edilizia scolastica? Se a questo aggiungessimo l'allenatamento del patto di stabilità su Comuni e Province, il capitale a disposizione sarebbe consistente». «Investire nell'edilizia scolastica - ha dichiarato Francesco Santimone degli studenti Uds - al posto della Tav in Val Susa o il Ponte sullo Stretto sarebbe un contributo per far ripartire l'economia».
Tra un incontro all'accademia dei Lincei e uno con i rettori della Crui, Profumo ha ribadito che la riforma dell'università va completata, anche se è possibile migliorarne l'attuazione. Un segnale è giunto dalla commissione cultura alla Camera che l'altro ieri ha votato all'unanimità il parere di modifica ai decreti applicativi della riforma. Poi è arrivato l'annuncio del rifinanziamento del fondo per gli atenei di 300 milioni che mitigherà il taglio effettuato da Tremonti sin dal 2008. Sono stati inoltre sbloccati i fondi del 2011, mai pervenuti agli atenei. Profumo ha promesso che la ripartizione del 2012 arriverà entro marzo, e non più a fine anno, com'è accaduto sino ad oggi. Entro primavera partiranno i nuovi concorsi universitari. Sarà rifinanziata la legge sulle residenze universitarie con 138 milioni di euro.