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Educazione civica mille usi

Dalla storia della bandiera alla finanza in 33 ore

24/12/2019
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi e Marco Noblio

Sono circa 200 mila euro in più per finanziare l'introduzione dell'educazione civica nelle scuole. I fondi passano da 4 milioni a 4 milioni e 200 mila euro a decorrere dal 2020. E all'educazione civica in senso stretto si aggiungerà anche l'educazione finanziaria. Lo prevede la legge di Bilancio come modificata al senato.

L'introduzione della nuova materia è prevista a partire dal prossimo anno. Lo aveva fatto sapere anche il ministero dell'istruzione Lorenzo Fioramonti con una nota emanata il 12 settembre scorso (1830). Il dicastero di viale Trastevere aveva preso atto del parere negativo espresso dal Consiglio superiore della pubblica istruzione ed aveva deciso di rimandare l'introduzione della nuova materia all'anno scolastico 2020/21. Anche per consentire l'elaborazione e l'emanazione delle linee guida, espressamente previste dalla legge, che andranno a costituire un punto di riferimento essenziale per i docenti che dovranno occuparsi di questa nuova materia.

Il testo normativo di riferimento è la legge 20 agosto 2019, n. 92 recante «Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica» (si vedano Italia Oggi del 6 e del 20 agosto scorso) pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 195/19.

I contenuti dell'educazione civica individuati dal legislatore, a cui dovranno fare riferimento i docenti, sono indicati nell'articolo 3 del provvedimento: a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell'inno nazionale; b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; c) educazione alla cittadinanza digitale; d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al diritto del lavoro; e) educazione ambientale; f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; h) formazione di base in materia di protezione civile.

Il dispositivo, dunque, rende cogente e imperativo l'insegnamento di una lunga serie di contenuti, obiettivi e competenze a cui gli insegnanti dovranno fare riferimento ai fini del relativo processo didattico-apprenditivo. Ma non individua una figura specifica a cui affidare tale nuovo insegnamento, salvo un riferimento espresso al docente di discipline giuridiche, se presente nell'organico dell'istituzione scolastica di riferimento. L'educazione civica, dunque, viene qualificata come insegnamento fungibile, da affidare di volta in volta a docenti diversi.

A nulla rilevando la specificità del posto o della cattedra di titolarità dei docenti assegnatari. E viene prevista l'individuazione di un insegnante all'interno della classe cui affidare ruoli di coordinamento, al quale spetterà anche il compito di formulare «la proposta di voto espresso in decimi, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti a cui è affidato l'insegnamento dell'educazione civica».

La nuova disciplina, infatti, viene qualificata alla stregua di trasversale. Ma in ogni caso, a tale nuovo insegnamento è destinata un'ora di lezione settimanale e un monte annuale di 33 ore da sottrarre al monte ore delle altre discipline senza prevedere un ampliamento del monte ore complessivo.

Nulla è dovuto a titolo di retribuzione ai docenti che insegneranno la nuova disciplina, mentre, per il solo ruolo di coordinatore, il testo di legge prevede la possibilità di individuare una qualche forma di retribuzione a livello di contrattazione integrativa di istituto, sempre però all'interno della capienza ordinaria del fondo dell'istituzione scolastica.


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