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Esami di maturità, mancano i commissari

L’ipotesi di affidare più classi ai presidenti In Lombardia è difficile trovare professori disponibili. Interviene il ministero

02/06/2020
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Corriere della sera

L’allarme è arrivato fino al ministero che ieri mattina ha convocato i presidi e i sindacati per una riunione operativa: obiettivo la Maturità. A due settimane dall’inizio dei colloqui - unica prova rimasta dell’esame di Stato - mancano ancora i presidenti di commissione e il timore che anche i commissari, nonostante siano i professori dei maturandi, all’ultimo possano dare forfait è diventata una vera e propria grana.

In Lombardia dove la situazione è più grave e la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale Augusta Celada ha chiesto che basti un presidente di commissione per ogni scuola, bisogna riempire ancora 700 delle 1700 caselle. A Milano venerdì ne mancavano ancora 300 su 600, a Varese 70 e a Monza 65. Ma servono presidenti anche in Emilia Romagna, Veneto e Toscana: gli appelli ripetuti per trovare i 1200 presidenti mancanti (sono 13 mila in tutta Italia) sono andati a vuoto.

Per questo il ministero ora propone che, dove non si trovano, si accorpino le commissioni: non più una ogni due classi, ma se non sono troppo numerose anche quattro o cinque classi per presidente. Ipotesi che ha fatto preoccupare i presidi.

Il presidente dell’Anp, sindacato nazionale della categoria, Antonello Giannelli spiega: «Chiediamo che non si ricorra a questa evenienza che aggraverebbe eccessivamente la funzione dei presidenti». Le difficoltà a gestire gli esami in regioni come la Lombardia sono croniche e tutti gli anni si fatica a comporre le commissioni e per questo sono già state fatte deroghe. «I dati sono in linea con gli anni scorsi - spiega ancora Giannelli - e questo conferma che i presidi sono pronti a fare il loro dovere». Ma ora chi ha già accettato rischia di dover raddoppiare il proprio impegno.

Quello che sta succedendo con i presidenti è considerato un pessimo campanello dall’allarme di quello che potrebbe accadere al momento della costituzione delle commissioni che deve avvenire entro il 13giugno. Gli altri sei professori che giudicheranno i maturandi sono docenti della classe: quello di italiano e della materia di indirizzo e altri quattro secondo quanto prevede il decreto scuola che entro venerdì sarà approvato definitivamente dalla Camera. Quanti di loro eventualmente presenteranno il certificato medico per chiedere di non tornare in classe ma di poter fare l’esame a distanza da casa collegati in video, lo si saprà più o meno in diretta all’inizio dell’esame.

La legge che disciplina la maturità di quest’anno stabilisce infatti che in casi documentati di fragilità sia degli studenti che dei professori questi possono collegarsi a distanza per svolgere l’esame. Questa disposizione è stata considerata come un’ipotesi residuale per tutelare eventuali situazioni di rischio: il timore ora tra i dirigenti e al ministero è che possa coinvolgere fino a un prof su due in regioni come la Lombardia. Non solo perché c’è una parte dei docenti che ha lasciato la regione prima del lockdown e dovrebbe far ritorno per gli esami.

Il Comitato tecnico scientifico, nel protocollo per la ripresa di settembre, ha fornito i dati sull’età media dei professori: nelle scuole superiori la metà (47.5 per cento) ha più di 55 anni, che è l’età di maggior rischio professionale secondo l’Inail. Non a caso il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha lanciato la sua proposta: farà fare test e tamponi a 10 mila docenti prima della maturità.


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