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Forum delle culture: alcune proposte

di Franco Buccino

27/02/2011
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la Repubblica

Su un manifesto gigantesco a piazza Trieste e Trento si legge "Napoli 2013. Forum universale delle culture. 101 giorni di eventi internazionali". Non so cosa sappiano i cittadini di questo Forum. Quelli che leggono i giornali sanno delle discussioni politiche tra maggioranze vecchie e nuove per costituire i vari comitati di gestione, sanno delle diatribe tra intellettuali sui programmi, ovvero se per il Forum ci sono i contenuti o si tratta ancora di un contenitore vuoto e senz'anima. Agenzie, enti, associazioni del settore ne sanno di più, essendo, com'è logico, interessate a progetti e risorse. Penso che i cittadini dovrebbero avere più informazioni e, soprattutto, dovrebbero prepararsi a questo avvenimento internazionale importante che si svolgerà nella nostra città. Il successo del Forum dipenderà anche dalla partecipazione della gente. Ecco, allora, alcune proposte. La prima: coinvolgere gli studenti di Napoli e dell'intera regione. I nostri studenti fanno viaggi d'istruzione in Italia e all'estero; a volte le scuole partecipano a scambi: gli studenti ospitano e sono ospitati da colleghi stranieri. Nel 2013 si potrebbero intensificare e programmare tali pratiche, con l'obiettivo di avere nella nostra città e nella nostra regione un gran numero di studenti provenienti da tutto il mondo, ospitati o comunque accompagnati dai nostri studenti anche nelle iniziative del Forum. Tanti giovani a discutere e confrontarsi sulla condizione giovanile, sul precariato, sui sistemi scolastici e universitari, ma anche sui temi dei diritti, della democrazia, del lavoro; tanti giovani a socializzare e far festa insieme. Per la realizzazione di questa idea siamo già quasi fuori tempo. Le scuole hanno tempi lunghi di programmazione e preparazione, poi c'è bisogno di un protocollo e di un impegno finanziario a cominciare dalla Regione. La seconda proposta: coinvolgere i nostri anziani. Il turismo sociale e della terza età non è da meno a quello scolastico. Il Forum può essere un richiamo importante, soprattutto se ci sono "pacchetti" a condizioni economiche di favore e se ad accogliere gli anziani ci sono altri anziani, i nostri, preparati anche ad ospitarli, e comunque ad accompagnarli nelle visite e nella partecipazione agli eventi del Forum. Tutti assieme darebbero un contributo fondamentale alla discussione e al confronto sui temi della terza età, dello stato sociale, degli stili di vita e della vivibilità delle città, ma anche sui temi della partecipazione e del protagonismo degli anziani e dei cittadini. Anche per questa proposta occorre muoversi per tempo nell'acquisire la disponibilità delle municipalità, dei comuni, degli enti, delle associazioni, a cominciare da quelle degli anziani e per gli anziani. Nel definire programmi, reperire risorse, avviare momenti di formazione. La terza idea: coinvolgere gli immigrati che vivono nella nostra città e nella nostra regione. Una presenza fondamentale nell'attuazione di un forum delle culture. Per arricchire i contributi, le testimonianze, per colmare vuoti, per favorire un confronto alla pari, che faccia scoprire a tanti nostri concittadini la ricchezza culturale di immigrati, extracomunitari, stranieri. Ma una presenza importante al Forum anche per un altro motivo. Essendo integrati nelle nostre terre e conservando la loro origine, possono fare da mediatori tra noi e i nostri ospiti, tra la nostra cultura e le altre. In genere sono loro che hanno bisogno di mediatori culturali, questa volta è un ruolo che potrebbero svolgere loro per noi. E non mancano nelle loro associazioni e nelle loro comunità risorse e competenze. A queste proposte se ne possono aggiungere tante altre, che vedano per esempio il coinvolgimento del mondo del lavoro, gli operatori della sanità, i professionisti, gli enti locali. Sempre con lo stesso obiettivo, quello di coinvolgere i cittadini. Se invece dovessero rimanere ai margini se non addirittura fuori dall'avvenimento, non solo il Forum diventa accademico e teorico, ma rischia di diventare prigioniero della città e dei suoi problemi. E il cartellone di piazza Trieste e Trento, come un'ordinanza comunale, diventa per i napoletani una minaccia di 101 giorni di paralisi in una città in apparenza abbellita, ma in realtà con il degrado di sempre.


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