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G.del Mezzogiorno-Moratti e l'insegnamento dell'inglese

Moratti e l'insegnamento dell'inglese DA FONDAMENTALE A MARGINALE Giuseppe Messina S e c'è stato un...

28/05/2004
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Moratti e l'insegnamento dell'inglese
DA FONDAMENTALE A MARGINALE

Giuseppe Messina

S e c'è stato un punto su cui la riforma (o controriforma) Moratti sulla scuola aveva suscitato interesse, pur nel fuoco delle polemiche aspre da parte dell'intero mondo della scuola sul progetto complessivo, era quello relativo all'insegnamento dell'inglese nelle scuole. Su questo fronte la Moratti aveva alzato un vero e proprio vessillo ritenendo giustamente che la didattica dell'inglese andava vieppiù sviluppata non fosse altro perché, in questa epoca così complessa storico-politica-culturale, questa lingua per varie ragioni, ha subito una penetrazione senza precedenti nel linguaggio scritto (giornali), parlato (soprattutto televisivo, basti vedere la Cnn), nelle canzoni, nei modi di dire, nelle stesse discoteche attraverso i dj ecc. Ma la esigenza dello studio e dell'approfondimento dell'inglese, soprattutto da parte degli studenti, riguarda la vera e propria "esplosione", delle vacanze all'estero, che non sono solo retaggio delle famiglie benestanti, per cui il bisogno di apprendere nella sua pienezza questa lingua diventa oltremodo una necessità vitale dal punto di vista anche culturale. E la Moratti, tuttosommato, sembrava avesse compreso l'accresciuta domanda d'inglese: da qui l'enfasi con cui da mesi il suo Ministero ha espresso non solo l'esigenza ma la volontà di estendere addirittura il numero delle ore per l'insegnamento di questa materia, fermo restando il fatto che tutto questo abbisogna di più insegnanti, di laboratori, di soggiorni, di gruppi di studio, sapendo che il problema è non solo quantitativo ma qualitativo. Ebbene oggi si è, addirittura, in presenza di un rovesciamento di questa impostazione da parte della Moratti. La Ministra si accinge, infatti, a tagliare (altro che estendere!) le ore di insegnamento della lingua inglese. Basti pensare che nelle scuole medie inferiori le ore di insegnamento dovrebbero essere 54 a fronte del fatto che prima della "riforma" erano 132 per il tempo prolungato e 99 per il tempo normale. Francamente a questo punto credo che non ci siano parole: l'insegnamento di questa lingua da "fondamentale" rischia di diventare "marginale", con tutte le conseguenze intuibili per la stessa qualità della didattica nel suo complesso. Comunque non è mai tardi per un ripensamento se si riesce a cogliere con saggezza il malessere profondo che oggi pervade il mondo della scuola tutto e gran parte delle forze politiche comunque collocate.

(venerdì 28 maggio 2004)
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