Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Gazzetta del Mezzogiorno-La pagella fai-da-te confonde la scuola

Gazzetta del Mezzogiorno-La pagella fai-da-te confonde la scuola

Riforme: insegnanti come burocrati La pagella fai-da-te confonde la scuola NICOLA PATRUNO Ormai è risaputo: quando al mondo della scuola si chiede di accollarsi una nuova r...

23/01/2005
Decrease text size Increase text size
La Gazzetta del Mezzogiorno

Riforme: insegnanti come burocrati

La pagella fai-da-te confonde la scuola

NICOLA PATRUNO Ormai è risaputo: quando al mondo della scuola si chiede di accollarsi una nuova responsabilità, si scatena il putiferio. E a ragione, visti i pesi che si caricano di continuo sulle sue spalle. È accaduto con la riforma sull'autonomia (e con altre riforme), accade anche adesso che la pagella esce definitivamente di scena. Sì, il vecchio glorioso documento che in maniera sintetica (con un voto) riassumeva il grado di preparazione e di apprendimento di ciascun alunno, va definitivamente in soffitta. Una circolare ministeriale del 3 dicembre scorso, come è noto, obbliga scuole elementari e medie a distribuire automaticamente le schede di valutazione del primo quadrimestre. E "automaticamente" significa che alle scuole è attribuito anche il compito di trovarsi una tipografia per la stampa dei moduli, visto che di scena esce anche il Poligrafico dello Stato, che prima aveva il compito di stampare i moduli che venivano poi distribuiti in tutti gli istituti italiani. Già questo di per sè basta e avanza per far incavolare i capi d'istituto, i quali da tempo lamentano che le casse scolastiche sono a secco. Oltretutto, è una novità che scombussola i piani delle scuole, già in affanno con gli uffici amministrativi che "scoppiano" di lavoro. Ma il vero nocciolo della questione è un altro: ora ogni scuola dovrà preparare autonomamente i prospetti delle schede in base alle nuove norme sulla valutazione degli studenti. Norme in virtù delle quali sono stati cambiati anche i nomi delle materie della scuola primaria e della scuola inferiore. A spaventare i capi d'istituto non è tanto la necessità di dover indicare sulle schede i giudizi con quattro parole (sufficiente, buono, distinto e ottimo). Questo già avveniva da tempo. Ciò che irrita i dirigenti scolastici (e l'intero corpo docente, questa volta senza distinzione di sigle sindacali) è il fatto di dover essere obbligati ad "accompagnare" la scheda di valutazione (con un giudizio sintetico per ogni materia) col portfolio, un documento che certifica il percorso didattico di ciascuno studente. Anche se la Puglia è una di quelle regioni che più ha risposto a questa innovazione, rimane il fatto che il gioco comincia a diventare pesante. Oltretutto ora bisognerà anche indicare il voto di profitto della religione e il voto in condotta. Insomma, siamo alle solite: armiamoci e partite. E il mondo della scuola da quando è iniziata l'era del "fai-da-te" rimprovera al ministro di turno Moratti proprio il fatto di aver mandato tutti allo sbaraglio. Le stesse riforme si muovono a colpi di decreti attuativi (quando vengono varati) che il più delle volte spiegano molto poco. Scuole che sono allo sbando anche perché si è avuta la pretesa di abbattere in poco tempo abitudini consolidate da anni: le scuole fanno fatica a metabolizzare tutte queste novità, costrette come sono a muoversi soltanto a colpi di circolari ministeriali. Del resto questa circolare non lascia agli istituti carta bianca, come era lecito aspettarsi nello spirito dell'autonomia. Il provvedimento di dicembre per le autorità scolastiche rappresenta un ulteriore "bavaglio", visto che tutti sono tenuti a osservare una lunga serie di prescrizioni. In quest'ottica il congedo della pagella lascia spazio solo a polemiche e rimpianti. I docenti ora dovranno dar conto allo Stato di tutte le espressioni che saranno adottate per "giudicare" gli alunni. Un'altra rogna della quale tutti avrebbero fatto a meno. Un pasticcio burocratico (l'ennesimo). A rimetterci potranno essere alunni e famiglie in termini di confusione. La scuola, oltre a essere un tempio del sapere, è anche un luogo educativo: "burocratizzare" un momento importante come quello della consegna della pagella (che ora sarà sostituita da una scheda fredda e tutta da decifrare) non aiuta a semplificare le cose. A dominare la scena, ora, saranno solo schede prestampate e bigliettini volanti. E gli insegnanti ridotti a scrivani ingobbiti di fatica e irretiti di complicanze.

22/01/2005


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI