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Gazzetta del Mezzogiorno: «La scuola del futuro dev'essere pubblica»

Il Ministro Beppe Fioroni, ieri pomeriggio, al convegno promosso dalla Margherita e dal candidato sindaco alle Primarie Loredana Capone Protesta dei docenti idonei al concorso per dirigenti

09/09/2006
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Il ministro della Pubblica istruzione presenta la nuova scuola pubblica ma si trova davanti ad agguerriti docenti che per un soffio, o poco meno, non hanno potuto accedere al concorso per dirigente scolastico. E' stata una platea "tecnica" più che politica quella che ieri ha accolto all'hotel Tiziano il ministro Beppe Fioroni, al convegno "Una scuola senza tagli", promosso dalla Margherita e dal candidato sindaco alle Primarie Loredana Capone. Leit motiv dell'intera serata è stata la protesta dei docenti che hanno superato le selezioni (per titoli, per prove scritte ed orali) del concorso per dirigente ma sono esclusi dalla partecipazione al corso di formazione. Prima dell'inizio della manifestazione, una delegazione pugliese del Comitato nazionale dei docenti in questione, guidata da Angela Maria Mangini, ha incontrato il Ministro sollecitando un provvedimento legislativo d'urgenza per sbloccare una situazione che sta facendo letteralmente perdere la testa a 160 insegnati solo in Puglia. La questione è stata l'argomento di sottofondo tra il pubblico mentre al ministro Fioroni venivano sollecitate risposte su altri argomenti pure interessanti e importanti dell'istruzione e della formazione, fino a quando un'insegnante non ha resistito ed ha passato al giornalista che intervistava il Ministro la domanda sul caso, appuntata su un foglietto. Tanto è bastato per dar fuoco a quella che sembra essere una vera e propria polveriera. Tra gli altri, Grazia Cucugliato non ha avuto timore di esporsi e letteralmente gridare la rabbia sua e dei colleghi per non poter accedere al corso di formazione nonostante il superamento delle prime cinque prove. «Cambiate la legge» è stato il ritornello intonato da più parti. «Perchè non lo avete chiesto al precedente Ministro?» ha replicato l'onorevole Fioroni, ricordando che il concorso risale al 2004. Comunque, il Ministro ha assicurato che il Parlamento metterà mano alla materia che pure risulta molto complessa, nella quale sono già intervenute sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, alcune delle quali in contraddizione. Nelle risposte date a Giovanni Delle Donne (giornalista della Gazzetta che ha condotto il convegno), Fioroni ha tenuto a rimarcare di aver ripristinato il termine "pubblica" istruzione, applicandolo nei fatti. «I giovani devono poter scegliere la scuola che vogliono, non quella che possono permettersi» ha detto, spiegando che «il dibattito sulla liberalizzazione dell'istruzione è corretto e praticabile, ma non con me. Liberalizzare significherebbe far entrare il mercato nei 130mila miliardi di vecchie lire che sono il costo della scuola in Italia. A quel punto, al centro della scuola non ci sarà più lo studente ma il profitto, e ci saranno scuole di serie A e di serie B, cioè l'esatto contrario di quanto prevede la Costituzione a proposito dell'istruzione, che dev'essere all'insegna dell'equità e dell'eccellenza». Il Ministro ha offerto qualche spiraglio di speranza ai precari, che sono 23mila dal 1983, cioè dlal'ultima assunzione. «Bisogna pensare ai precari che ci sono ed impedire che si continui a sfornare altri - ha chiarito Fioroni - Presenterò in Finanziaria un piano pluriennale per l'inserimento dei precari in via definitiva». «Questa è una scuola che tutto è tranne che morta, come viene definita da qualcuno - ha concluso il Ministro - anche se non si può nascondere che al Sud bisogna superare qualche gap, anche dal punto di vista della tecnologia». e.t.

09/09/2006