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Gazzetta del Mezzogiorno-Lecce-Genitori in rivolta contro la riforma

scuola Vivaci proteste, petizioni e scontro con i dirigenti a Parabita e a Melissano Genitori in rivolta contro la riforma "Troppi disagi per gli alunni. Stop alla Moratti nelle...

13/11/2004
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La Gazzetta del Mezzogiorno

scuola Vivaci proteste, petizioni e scontro con i dirigenti a Parabita e a Melissano

Genitori in rivolta contro la riforma

"Troppi disagi per gli alunni. Stop alla Moratti nelle classi superiori alla prima elementare"

È scontro tra genitori e scuole per "l'applicazione della riforma Moratti anche nelle classi superiori alle prime elementari". A Parabita e a Melissano due distinte proteste invitano i dirigenti scolastici dei rispettivi istituti comprensivi a riflettere "sui dispositivi attuativi del decreto legislativo anche per i ragazzi che seguivano la precedente organizzazione modulare". Nel plesso parabitano le famiglie degli alunni delle terze elementari C e D hanno chiesto al direttore Fernando Napoli di ritornare sui propri passi, mentre nella scuola di Melissano una richiesta simile, allegata a una petizione con 120 firme, è stata inoltrata al dirigente Michele Cardellicchio. "Nel maggio scorso - spiega Annarita Provenzano, in rappresentanza dei genitori di Parabita - in un'assemblea alla presenza di Napoli avevamo sottolineato come sarebbe stato fondamentale garantire agli scolari la continuità degli interventi didattico-educativi già avviati. La stessa legge Moratti presuppone la necessità d'implementare la riforma con gradualità, senza sconvolgere situazioni già radicate. La cosa, di fatto, si sta facendo nella stragrande maggioranza delle realtà scolastiche italiane ma non nelle Elementari di Parabita". Le fa eco Daniele Marsano, che sottolinea come "a Melissano si è creato un clima di tensione tra i genitori e una parte della classe insegnante". E prosegue: "Alcuni di loro hanno erroneamente ritenuto che la nostra iniziativa volesse andare a ledere il potere decisionale del collegio dei docenti e non hanno invece capito che il tutto scaturisce dal fatto che i ragazzi, a seguito del repentino cambiamento didattico intervenuto nella scuola, hanno subito un vero e proprio trauma ed hanno esternato in famiglia il forte disadattamento in cui si trovano". Marsano poi chiude: "La riforma, così applicata, non garantisce alcuna continuità didattica, come invece lo spirito della legge vorrebbe". Da entrambe le assemblee dei genitori si chiede "il ritorno all'organizzazione didattica dell'anno precedente nelle classi da loro rappresentate, attraverso la riattivazione dei moduli e del vecchio team di docenti, evitando di concentrare le previste diciotto ore su di un unico insegnante". Tra gli altri punti sollevati, si evidenzia "il momento di forte incertezza per quanto attiene la figura del tutor prevista dalla Moratti, che non si sa ancora quali sviluppi avrà dal punto di vista del contratto di lavoro da applicare". mf

12/11/2004