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Gazzetta del Mezzogiorno-Taranto-La Cgil: non si è capito che investire nei servizi educativi è fondamentale

LA PROTESTA Peluso, segretario della Federazione lavoratori della conoscenza La Cgil: non si è capito che investire nei servizi educativi è fondamentale "Gli aumenti dei costi dei s...

10/09/2005
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La Gazzetta del Mezzogiorno

LA PROTESTA Peluso, segretario della Federazione lavoratori della conoscenza

La Cgil: non si è capito che investire nei servizi educativi è fondamentale

"Gli aumenti dei costi dei servizi scolastici (mensa e scuolabus) oltre che delle rette per gli asili nido comunali disposte dal Comune di Taranto sono una doccia fredda per le famiglie e congelano la speranza di una più ampia diffusione dei servizi stessi su un territorio che ne ha grande bisogno". A scendere in campo contro gli aumenti tariffari che colpiscono le famiglie in questi giorni è anche la Flc (lavoratori della conoscenza) della Cgil. "E' il frutto di una politica di questi ultimi anni che ha investito altrove piuttosto che nei servizi fondamentali, quali sono il diritto allo studio e alla formazione dei più piccoli. Perché a questo sono funzionali i servizi educativi e non solo a garantire una mera assistenza. Ma la situazione - dice il segretario provinciale, Paolo Peluso - rischia di aggravarsi qualora il Comune non riuscisse a garantire gli appalti per i servizi di mensa e trasporto e quindi l'avvio regolare dell'anno scolastico. Alla base di questa fondata preoccupazione c'è la richiesta, avanzata ieri dalla Flc Cgil di Taranto, di un incontro con l'assessore alla Pubblica istruzione del Comune. All'assessore - annuncia Peluso - chiederemo di conoscere il piano comunale per il diritto allo studio che, in base alla legge regionale 42/80, dovrebbe contenere le indicazioni in merito agli interventi che si intendono realizzare a favore degli alunni di tutte le scuole operanti nel territorio comunale. Interventi che sono necessari a rendere effettivo il diritto di ogni persona ad accedere a tutti i gradi del sistema scolastico, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale che si frappongono alla piena fruizione del diritto allo studio e alla formazione. E la scuola - conclude Peluso -, a partire dall'asilo nido (comunità educativa), non è l'alternativa alla baby sitter come qualche amministratore sostiene".m.r.g.